LA CENA DELLE COZZE Birgit Vanderbeke

LA CENA DELLE COZZE, di Birgit Vanderbeke (Feltrinelli)

 

Basta una tavola apparecchiata, sulla quale troneggia una pentola con le cozze per dare voce a pensieri stravaganti, a quei pensieri sempre esistiti ma taciuti. Basta lo scricchiolare del guscio delle cozze per gioire finalmente della scomparsa dello spirito di conciliazione verso un uomo che tanto aveva fatto soffrire madre e figli.

Basta un pentolone nero con le cozze morte per diventare sovversivi e trasformare un’attesa, un ritardo che sa di presagio funesto, in processo per direttissima di un padre implacabile e perbenista, con un falso ideale di famiglia, cui tutti dovevano conformarsi, perché “è così che vanno le cose in un matrimonio”.

In poche ore madre e due figli ‘inselvatichiscono’; smettono di trasformarsi; l’orario di rientro è superato … ora dopo ora si liberano idealmente dall’oppressore fino ad una recondita e insospettata idea omicida che resta sospesa nella visione di un Giudizio Universale.

Poche, terribili e acutissime pagine. Un fiume ininterrotto di parole che vengono fuori dalle voci narranti di chi scopre, davanti a quello che è il piatto preferito del padre, le cozze, di “non voler essere una vera famiglia, come diceva lui, … tutto, in questa famiglia si reggeva solo sul fatto che dovevamo comportarci come se fossimo una vera famiglia, così come mio padre si immaginava fosse una vera famiglia”.

In poche ore, attorno al tavolo si crea la reazione a quella “sottomissione ripugnante” ad un uomo vile che ostentava sicurezza, con il futuro dei figli racchiuso nelle raccolte di francobolli e nell’edizione completa dello Ziegler, e una moglie insegnate verso la quale esibire superiorità nel parlare solo del suo lavoro di ufficio “perché l’ufficio era una cosa seria e più importante della scuola”.

Poche ore e la ribellione ai vizi borghesi dei tedeschi scappati da Berlino, è fatta; la presa di coscienza dell’origine di nevrosi infantili trova la sua collocazione nell’autorità paterna: una figlia femmina ostinata e brutta, un figlio maschio molle e dai tratti delicati, una moglie che indossa ‘fondi di magazzino’ trovano la loro affermazione.

Al rintocco della pendola, sotto la quale troneggiano le cozze morte, vi è un unico pensiero:

“perché mai tolleriamo tutto ciò”? Davvero ora si sono capiti, come una vera famiglia.

Poi il telefono ha squillato.
La cena delle cozze, Birgit Vanderbeke

Recensione di Nunzia Cappucci

LA CENA DELLE COZZE Birgit Vanderbeke

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