LA CITTA’ BIANCA E IL DIAVOLO Erik Larson
Nella settimana in cui apre l’Expo, ho pensato di recensire un libro che si svolge durante una di queste manifestazioni.
Si tratta di uno dei tanti casi editoriali e detentori di primati di vendite degli ultimi anni, così particolare da risultare atipico poiché, sebbene sia scritto come un romanzo, racconta una storia incredibilmente vera, senza tuttavia poter essere semplicemente etichettato come libro-inchiesta.
Il libro racconta, in parallelo, le vicende che portarono alla costruzione dei padiglioni dell’esposizione universale di Chicago nel 1893 e le macabre gesta del dottor Harry Holmes, sociopatico serial killer che decise di emulare Jack lo Squartatore proprio durante i mesi della manifestazione.
Grazie all’alternanza dei punti di vista, il lettore conosce l’architetto Burnham che vede nella costruzione della “città bianca”, come viene chiamata l’area della fiera, la realizzazione delle sue massime ambizioni artistiche e che intende portare avanti contro ogni tipo di ostacolo, ma anche il freddo, follemente lucido e disumano Holmes, capace anche lui di concepire progetti grandiosi, ancorché criminali; con abbondanza di particolari l’autore mette, indirettamente, a confronto le due menti, evidenziando come entrambi fossero convinti di lavorare a un’opera d’arte destinata a eternare la fama di Chicago, all’epoca oscura città in espansione nella quale però già vivevano e lavoravano altri nomi che in futuro le avrebbero dato lustro, come Frank Lloyd Wright.
Il libro sfoggia un’accuratezza storica e una documentazione davvero minuziosa, frutto di anni di ricerche: la parte relativa all’architettura è, tuttavia, fin troppo dettagliata e può risultare pesante per chi non sia esperto della materia.
Il libro termina descrivendo l’indagine che portò all’arresto di Holmes, senza che i due protagonisti principali si siano mai nemmeno incontrati, rimanendo quindi, due esistenze parallele sullo sfondo di una città descritta come caotica, fredda, maleodorante ma capace di suscitare un’attrazione irresistibile sui molti artisti, criminali, giovani ingenue alla ricerca di indipendenza che, a vario titolo, entrano in questa insolita narrazione.
Lettura originale, forse sopravvalutato ma interessante.
Recensione di Valentina Leoni
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