LA COMPARSA, di Abraham Yehoshua (Einaudi)
Provo a raccontare per grandi linee la trama di questo romanzo e mi rendo immediatamente conto di quanto una storia, che per alcuni aspetti potrebbe apparire fastidiosa, possa diventare bella e tenera grazie alla penna di un grande scrittore.
Noga è una musicista quarantenne che ha lasciato da anni la sua terra, Israele, per vivere in Olanda, lontano dalla madre e dal fratello molto amati, e da un matrimonio finito.
Vuole suonare l’arpa ed essere libera; ha scelto di non dare ad Hari il figlio che lui desiderava semplicemente perché non tutte le donne nascono madri. Ad un certo punto se ne è resa conto, lui non ha saputo accettarlo e pur amandola l’ha lasciata.
Ora Noga vive lontano, è serena, ha fatto della musica il suo lavoro; ma tornando per un lungo periodo nella casa materna si trova a fare i conti con il suo passato, con le sue scelte, con la religione, con la famiglia, con l’amore. E soprattutto con se stessa.
Forse non è il miglior Yehoshua ma ha l’enorme pregio di parlare di libertà di scelta e rispetto delle opinioni altrui con franchezza e con onestà; il ritratto di donna che viene fuori è veramente ben riuscito nelle sue certezze ripetute fino allo sfinimento come nelle sue fragilità.
Un autore (uomo) che in una storia dove il tema della maternità è molto centrale abbia saputo dare vita ad un personaggio femminile senza giudizi, senza moralismi, senza prendere parti, con lo sguardo affettuoso e pietoso che Yehoshua ha sempre per le sue creature, si conferma ancora una volta a mio parere un grandissimo scrittore.
Recensione di Elena Gerla
LA COMPARSA Abraham Yehoshua
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