LA CORSARA Sandra Petrignani

La corsara Ritratto di Natalia Ginzburg Recensioni Libri e News UnLibro

LA CORSARA Ritratto di Natalia Ginzburg, di Sandra Petrignani

Recensione 1

‌Ho sempre provato dell’ antipatia innata nei confronti di Natalia Levi vedova Ginzburg della quale, tra l’altro, non avevo letto mai nulla, se non recentemente “È stato così”: un romanzo breve o un racconto lungo che inizia con un colpo di scena magnifico. Mi ero ripromessa, dopo questa lettura, di approfondire questa autrice che iniziavo a vedere con occhi diversi, meno  diffidenti.

La copertina che mostra una Natalia in bianco e nero, austera, distaccata, già avanti con l’età non poteva essere diversa. Quello che emerge dal racconto della Petrignani è proprio una vecchia signora che ne ha passate e continuerà a passarne, senza mai pesare sugli altri. Anzi, sono gli altri che spesso si offrono di aiutarla in maniera gratuita e disinteressata.

 

Forse uno spirito di squadra che prima, durante e dopo la guerra, può coinvolgere solo chi la guerra l’ha vissuta. Un fare quadrato che a volte la vede al centro, a volte la vede a lato, a proteggere qualcun’altro. Una donna che si rivela tale, in tutte le sue debolezze, anche verso i figli, vedova, ma che poi riscopre le sue forze, a prescindere da essi. I suoi amori discreti ricambiati e non.

Il suo secondo matrimonio, l’ invalidità di una figlia cercata prepotentemente. Il suo impegno in parlamento nel partito comunista, il suo essere colonna dell’Einaudi e dall’Einaudi allontanarsi per poi tornare. E la Morante e Moravia e Olivetti e Pasolini e Maraini e Pavese e Calvino e Levi per dire solo i più noti…e Quasimodo.

Forse non avrei scelto il titolo “La Corsara”che rimanda ad un serie di scritti,ma è fuorviante rispetto al ritratto che emerge. Certamente una combattente, per se stessa e di riflesso per gli altri. La si è letta troppo spesso alla luce di Leone Ginzburg del quale ha mantenuto il cognome.

 

Dopo i primi capitoli invece inizia a camminare da sola. Sola, nonostante tutto, me la immagino per tutta la vita, immersa in una sua melanconia che la obbliga a guardare il mondo con gli occhi disincantati, con lo sguardo di chi il mondo lo ha già capito in un battito di ciglia.

‌Un plauso anche alla casa editrice Neri Pozza che si conferma sempre la migliore nelle biografie dei personaggi che hanno fatto la nostra contemporaneità.

Recensione di Francesca Pozzo / Canta La Gallina

 

Recensione 2

Non esiste luogo migliore per incontrare un autore, che i suoi libri. Certo che una biografia non toglie e non aggiunge nulla alla produzione ma è utile per ricostituire un personaggio (al di là del suo essere scrittore) e a maggior ragione quando si tratta, come in questo caso, di una protagonista della vita culturale italiana ad ampio spettro.

La corsara Sandra Petrignani Ritratto di Natalia Ginzburg Recensione UnLibro

La Petrignani ha una venerazione non comune ma neppure acritica per Natalia Ginzburg, e forse, travolta da questa venerazione, ha scelto per questo suo saggio dai toni romanzati un criterio semplice: dire tutto quel che si può umanamente dire su Natalia Ginzburg.

Il libro è iperdocumentatissimo a livelli impressionanti ed il risultato è una mole enorme di informazioni, senza chiari criteri di priorità, che riguardano tutto il conosciuto: dalle scarpe che porta Nat, l’arredo delle sue case e l’arredo delle case di amici e conoscenti (con visite documentate in loco); gli scorci dalle finestre delle sue differenti case; il suo carattere, i fratelli, i genitori, le amicizie (il gotha della cultura del ‘900), ma anche i caratteri degli amici, dei fratelli, dei conoscenti; gli amori, ma anche le storie degli amori degli amici e dei fratelli, dei conoscenti, dei genitori, dei parenti di terzo grado, e quelle delle relazioni extraconiugali degli amici e degli amici degli amici e dei parenti; i figli, ma anche i figli degli amici e le loro storie; i suoi gusti culinari ma anche quelli di chi la frequenta; i libri scritti da lei, ma anche da chi le sta intorno; i riassunti dettagliati di tutti gli articoli, dei racconti e dei romanzi; le ricostruzioni degli scritti a partire dalla vita, ma anche la vita, là dove manchi qualche tassello dall’archivio impressionante della Petrignani, ricostruita fantasiosamente a partire dai libri; la descrizione della tomba e quella di parenti, dei familiari e degli amici.

 

L’unica pecca è che di tutti i libri scritti dalla Ginzburg ne anticipa trama e finale, un atto osceno per chi volesse leggere con calma l’opera omnia, un vero sgarbo nei confronti dei lettori. Siete avvertiti.

Recensione di Beatrice Rurini

 

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