LA CURVA DI SOPRAVVIVENZA, di Carlo Patriarca (Neri Pozza – aprile 2024)
La narrativa italiana contemporanea sa ancora riservare delle belle sorprese, non appena si abbia il coraggio di uscire dalle secche dei soliti noti (e delle solite note). E’ il caso di Carlo Patriarca, che di mestiere è medico anatomopatologo a Milano (e, sia detto per inciso, la storia della letteratura offre molti illustri esempi di medici scrittori) e che con questo suo quarto romanzo conferma la sua robusta dote di narratore.
E di corpi (oltre che di medici) è affollato anche questo romanzo. Corpi che si ammalano, che a volte guariscono e altre no, corpi con i loro umori e le loro défaillance.
Protagonista del romanzo di Patriarca è Vittorio S., ipocondriaco da sempre, che, per la prima volta nella sua vita, si trova a dover fronteggiare una vera malattia. La sua vicenda permette di riallacciare i fili della vita di due giovani medici, il nipote Aldo e il suo amico di sempre, Bruno, entrambi medici, ma molto diversi tra di loro. Sviluppandosi nell’arco temporale di circa trent’anni, il romanzo permette all’autore, che ha una indiscutibile capacità narrativa, di evidenziare le psicologie dei personaggi e il loro bisogno di una salvezza che non è soltanto quella dei loro corpi ma dell’interezza della loro persona.
Recensione di Moreno Migliorati
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