LA DANZA DELLE OMBRE, di Nicky Persico
“Un pomeriggio che era maggio, un uomo buono si era incamminato per un viaggio”.
Un romanzo quanto mai attuale. Un commovente e coinvolgente ‘viaggio’ nel ‘viaggio’ che ciascuno di noi compie nelle tante ‘ombre’ di sé stesso.
Asdrubale arriva con la sua vecchia auto nella periferia della città, non si sa quale, è buio, come quello che senti sul finire della vita, “ogni giorno all’imbrunire, lo scorrere del tempo prende a rallentare”…”A occhi bassi, l’uomo di nome Asdrubale, guardava i propri passi e ne ascoltava nitidamente il suono…. Nella sua mente anche, le domande erano ormai silenti. Le risposte, invece, non avevano più alcuna importanza e si erano dissolute fino a svanire.”
Ma poi trova, inattesa, una stazione, un bigliettaio, un treno, tra le mani un biglietto senza destinazione. Comincia così un viaggio che, passando tra tante storie e personaggi, diventa un coraggioso attraversamento dell’anima che porterà il viaggiatore da quel “nulla dentro di sé” a “Adesso si sentiva proprio strano… Un termine che lo lasciava incredulo: felice.”
Così Asdrubale parte assieme ad altri sconosciuti, persino un cane parlante. Ciascuno con la propria storia da raccontare, a volte al limite del sogno, a volte crudele, a volte ironica, comunque reali e cariche di umanità e pathos. D’altronde chi non ha mai visto un “bosse” in vita sua e sa cosa ha fatto per diventare “bosse” e cosa fa mentre fa il “bosse” ?
E così lui che si era ridotto ad amare solo cose, la macchina, la penna, la bottiglia, la goccia “Si: amava le cose…. Lui sapeva bene, del resto, come tutti credano – stolti – che le cose non siano meglio della gente. E invece non é così. Basta guardare in giro, quello che succede: gli umani, quelli si, fanno cose raccapriccianti.”, ricomincia ad amare se stesso e gli uomini. Ricomincia a sperare a provare emozioni.
L’impressione è proprio quella di partire e viaggiare con Asdrubale “… Perché nessuno sa di principiare viaggi come questo… Eppure, quando accade, non c’è verso, ci sarà l’istinto che muoverà i suoi passi e ritroverà il giorno solo dopo aver la notte attraversato…”.
Anche se il romanzo è sempre come racchiuso nel silenzio, in una sensazione di attesa, in un’atmosfera rarefatta e ovattata, Nicky Persico con la sua scrittura di respiro, veloce a volte come un passo di danza, ci guida in questo viaggio così abilmente e oserei dire, quasi amorevolmente, in modo armonioso.
È questo viaggio, questo attraversamento …, dal quale Asdrubale (noi) non possa/voglia ritornare, salvo capire che “… ancora si racconta che son morti perché guardarono è non seppero vedere, davvero, la farfalla. Che davvero il suo muoversi poteva apparire disordinato ma invece sapeva che per raggiungere un punto non c’è mai una strada sola e che comunque la si può percorrere compiendo intanto mille splendide evoluzioni”, si compie appieno!
Certamente Nicky Persico sa ‘vedere’ e non solo ‘guardare’.
Una bellissima lettura per ‘ricominciare’ e ‘continuare’, ora, proprio ora.
Recensione di Nunzia Cappucci
LA DANZA DELLE OMBRE Nicky Persico
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