LA DONNA NEL POZZO Piergiorgio Pulixi

LA DONNA NEL POZZO, di Piergiorgio Pulixi (Feltrinelli – settembre 2024)

Recensione 1

Piergiorgio Pulixi ha creato per questo romanzo un trio di personaggi improbabili: Ermes Calvino, giovane e ingenuo laureato di borgata, insegnante precario, sempre a corto di soldi che gli servono per risolvere i guai in cui si caccia la sorella, ma gran bella penna. Lorenzo Roccaforte, un tempo scrittore di fama con un unico, strepitoso bestseller, poi travolto da un burrascoso declino, ed ora tornato al successo, con un romanzo che però non ha scritto lui, ed un podcast basato su delitti irrisolti, del quale non ha scritto una parola e che detesta. Infine, il Deus ex machina che ha saputo sfruttare il talento (e l’ingenuità )di Calvino unendolo alla fama di Roccaforte, l’editore Panzirolli, un astuto millantatore la cui casa editrice è più kitch di una villa dei Casamonica, che ostenta una laurea, premi e conoscenze improbabili, e ama presentare il suo ghostwriter come il nipote di Italo Calvino.

Così Ermes e Lorenzo, pur detestandosi, sono costretti a lavorare fianco a fianco, il primo nell’ ombra, a tessere intrecci polizieschi per pochi soldi, il secondo sotto le luci della ribalta, a prendersi il merito, e la maggior parte dei compensi, per libri che in fondo disprezza. I dialoghi tra questi tre personaggi, infarciti di romanesco, sono al limite del grottesco e fanno sorridere, ma allo stesso tempo svelano alcuni retroscena poco edificanti del mondo editoriale italiano.

L’editore pressa per avere un nuovo romanzo, un noir ispirato ad un reale fatto di cronaca, perché alla gente piace ravanare nel torbido, ed è cercando ispirazione nelle lettere inviate dai lettori che Ermes incappa in un caso, archiviato come suicidio, che in realtà, secondo chi scrive, sarebbe un omicidio molto ben orchestrato per nascondere un altro crimine del passato. I due scrittori, l’impostore e il fantasma, si recano dunque in Sardegna per vederci chiaro, ma scoprono presto che dietro al sospetto suicidio si nasconde un brutale delitto avvenuto 30 anni prima. Comincia così l’indagine su un cold case che ha veramente colpito l’opinione pubblica alla fine degli anni Ottanta, indagine che sembra scoperchiare un vaso di Pandora di loschi giri di droga e prostituzione, crimini efferati, omertà, ricatti e minacce, personaggi potenti che tramano nell’ombra, poliziotti violenti, mentre qualcosa sembra cambiare nel rapporto tra i due scrittori. E se all’inizio ciò che aveva spinto entrambi ad indagare questi misteri era stato un prosaico bisogno di soldi, per motivi diversi, più avanti è l’obbligo morale di dare giustizia alle tante vite spezzate a spronarli a non mollare, nonostante le minacce che anche loro hanno ricevuto.

Un romanzo in cui l’autore sapientemente alterna atmosfere cupe e personaggi oscuri, tipici del noir, con siparietti comici e personaggi da commedia dell’ arte, come l’editore millantatore, ottenendo un risultato che cattura il lettore fin dal prologo. Difficile chiudere il libro fino a quando non si è scoperta la verità. E anche dopo, difficile dimenticare i due scrittori, il premio Strega in crisi e il ghostwriter dal cuore tenero.

Recensione di Maria Teresa Petrone

Recensione 2

Cristina Mandas è maestra, moglie e madre in un paesino sardo in cui si è trasferita anni prima. Un giorno si dimentica del compleanno del marito e da quel momento comincia la sua discesa nella confusione, nella paura, nel dubbio.

Lorenzo Roccaforte, ex premio Strega, reduce dal fallimento del suo successo, sindrome da pagina bianca, risorge grazie ad un ghostwriter – Ermes Calvino- ed un editore spregiudicato ed ex galeotto , Panzirolli, deciso a sbaragliare il mercato dell’editoria con qualsiasi espediente.

Cristina Mandas viene ritrovata morta in un pozzo e data per suicida.

Con l’idea di un nuovo romanzo e di un podcast true crime, Roccaforte e Calvino vengono spediti in Sardegna per indagare su quel suicidio che molto ricorda l’omicidio di una ragazza avvenuto 30 anni prima.

La coppia improbabile di investigatori muove le acque torbide di una comunità che ha sepolto nella sabbia e nelle menti vicende scabrose che pericolosamente rischiano di venire a galla. Un domino di tessere che, ricomposte, possono fare crollare un castello di cristallo.

Cristina nascondeva un segreto.

Roccaforte nasconde un segreto, Ermes cela i suoi sogni e i suoi guai.

Attenzione a smuovere la sabbia, gli scorpioni sono in agguato e non possono tollerare che la verità venga a galla, pena il rischio della vita.

E il pentimento, tardivo e inopportuno, non basta a sedare la colpa delle coscienze nere

Recensione di Roberta Bettoni

La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Vito Strega

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