LA FIGLIASTRA, di Caroline Blackwood (Codice)
Ma che bello questo libro!
Quanta ferocia, quanta cattiveria, quanto risentimento, espressi con una nonchalance ed un’eleganza che ti spiazza.
Una serie di lettere mentali, spedite da una donna ad un destinatario sconosciuto, immaginario, che riescono a trasmettere tutta la sua inquietudine, la rabbia, il desiderio di vendetta, ma anche la sua autocommiserazione.
Una donna disperata che non fa sconti a nessuno e meno che mai a se stessa.
J. (non conosciamo il suo nome per intero) detesta tutti:
…l’ex-marito Arnold che l’ha lasciata in una prigione dorata, un favoloso appartamento a New York con vista panoramica dal quale lei non riesce più ad uscire, e che finisce per odiare profondamente in quanto “liquidazione” del loro matrimonio.
…la sua bambina di 4 anni, Sally Ann, così desiderosa di affetto e attenzioni materne, ma alla quale lei non riesce a dare più niente, come se fosse stata svuotata della capacità di essere madre.
…la ragazza alla pari francese, Monique, che si occupa della casa e della bambina, per la quale prova una profonda invidia e un disprezzo immotivato.
…e poi lei, la sua vera ossessione, Renata…la figliastra.È un’adolescente grassa, silenziosa, indolente (ma soprattutto infelice), chiusa nel suo mondo fatto solo di televisione e di muffins che si prepara da sola e che ingurgita disperatamente.
Una famiglia in frantumi, in cui regna sovrana l’incomunicabilità totale, l’anaffettività, il non detto.
E quando una piccola crepa, in questo muro di silenzio, farà entrare la luce della verità…tutti i legami salteranno, cambieranno le posizioni e gli schieramenti, ma ormai sarà troppo tardi per tutti.
E chi non si è mai sentito “a casa” sceglierà la propria strada autonomamente, fosse anche senza ritorno.
Molto bello, scoperto per caso…ma questa casa editrice è da tenere d’occhio, offre spesso piccole perle.
Recensione di Antonella Russi
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