LA FORTEZZA, di Nicola Pera (GM.libri)
Spesso, quando finisco un libro che mi ha particolarmente coinvolta, immagino di rivolgere le mie riflessioni direttamente all’autore ponendogli anche domande, ben sapendo che difficilmente potrà rispondermi.
Voglio fare così anche oggi, visto che so che l’autore, questa volta, leggerà…
La Fortezza, Nicola Pera
Carissimo (anche se non ci conosciamo) Nicola
Quando ho iniziato a leggere questo libro, un po’ sapevo cosa aspettarmi. Certi “eventi” vengono praticamente sempre raccontati al maschile e quindi ero pronta ad una storia di soldati. Già dalle prime pagine mi sono resa conto, però, che maschile o no, era una storia che mi stava prendendo molto e di questo ti sono molto grata. Ultimamente, quello che non mi prende mi delude e le delusioni mi lasciano più amaro in bocca di quanto accadesse in passato.
Mi hai stupita… Per quanto non ci si possa credere, in questo libro, i veri protagonisti sono personaggi femminili, correggimi se sbaglio!
Prima fra tutti, La Fortezza. La parola stessa ci dà l’idea di protezione, di unione e anche di isolamento, ma soprattutto di Forza. La Tua fortezza invece ha avuto quest’anima sottile, quasi mai sincera, sicuramente ingannatrice che ha colto di sorpresa (forse) non solo me. Se ne è stata lì muta e ferma fino all’ultimo ma a quale prezzo?
Poi c’è Lei, la grande causa di ogni male, La Guerra. Si è insinuata in ogni famiglia come una dolorosa “cartolina” e non ha risparmiato nessuno. C’è chi è sopravvissuto abbastanza per farsi distruggere dentro e chi ha preferito fermarsi prima. Nessuno ha potuto sorridere in suo nome anche se più d’uno l’ha fatto… mentendo agli altri e a se stesso.
La vera battaglia, però, da sempre è tra la Vita e la Morte… La Guerra può esserne gelosa quanto vuole ma sono Loro a fare da padrone sempre. In questo libro vengono entrambe “celebrate” con molto equilibrio. Laddove la Vita prende il sopravvento, signora Vendetta o ancora di più Signora Paura arriva a riportare in parità la Morte.
Poi ci sono le tre donne reali di questo libro: Ada, Aminata e Giselle… La Follia, la Schiavitù e la Maternità. La Donna raccontata dall’Uomo. Mi ha fatta sorridere appena questa immagine. All’inizio volevo proprio rimproverarti la visione stereotipata, ma poi mi sono ricreduta… Non era quello che volevi raccontarci, a mio avviso. Hai voluto collocare la Donna in questo “evento” tutto al maschile e certo non era possibile farlo se non con una visione altrettanto maschile. Nonostante tutto, in una realtà in cui la divisa la porta l’uomo, la donna fa la sua parte… ed essere Madre di un ragazzo al fronte sarà anche uno stereotipo ma quanto è dura? Io sono mamma e non riesco nemmeno a immaginarlo.
Ho dimenticato qualcosa? Sì di sicuro e me ne dispiaccio, ma avevo queste riflessioni ad occuparmi la mente e potrò concentrarmi su altro solo dopo averle condivise.
Che altro dire? Grazie… perché per ricordare, dobbiamo continuare a ripetere senza stancarci mai.
Buona Lettura
Di Rita Annecchino
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