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LA GANG DEI SOGNI, di Luca Di Fulvio (HarperCollins – settembre 2024)
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Non conoscevo questo autore, non sapevo fosse così bravo, così incisivo e penetrante, così diretto e crudo – delle volte anche spinto ed esplicito – ma capace di essere dolce, sentimentale e meraviglioso nel descrivere l ‘ amore puro, semplice e immenso di due adolescenti.
Siamo negli anni ’20 del secolo scorso e la vicenda si divide tra New York e Los Angeles.
Ma non è l’America dei ricchi, non è la New York della Fifth Avenue, è la New York dei gangsters, di Harlem, dei neri, di chi vive tra bordelli e case povere, di chi vive di espedienti, di chi arriva dall’ Europa in cerca di fortuna e di affermazione che però nei primi tempi non può che fare la prostituta in un bordello pur avendo solo 15 anni !
Ed è la storia di Christmas e di Ruth.
Lei figlia di ebrei americani ricchissimi, lui figlio di uno stupro e molto povero con una mamma-bambina calabrese diventata mamma a 14 anni che scappa da casa sola ma col suo piccolino e che per pagarsi il biglietto della nave viene abusata per tutto il viaggio dal comandante del vascello.
Ora, l’ ambiente è di enorme degrado e la narrazione assume toni crudi e volgari (è giusto ed onesto ammetterlo) ma in tutto questo contesto nasce un amore meraviglioso tra due adolescenti e la parte
che riguarda i due ragazzi, divenuti poi nel tempo ventenni, è sapientemente descritta, è incisiva, è appassionante, ti entra nel cuore e lì i due protagonisti ci rimarranno perché sono di una soavità unica e perché i loro sentimenti sono profondi e per sempre.
Gli aspetti della trama sono molteplici e tante sono le tematiche: l’autore affronta la povertà, il razzismo per i neri e per gli immigrati, i soprusi e le violenze sessuali , la dipendenza da cocaina e alcool, la prostituzione sui set cinematografici nel cinema per adulti, la vita tra la strada e la polizia, la voglia di riscatto e di avanzamento sociale ed economico, il successo finanziario ma anche i fallimenti e poi l’amore quello con la A maiuscola, quello sincero ,
quello per tutta la vita, quello che è più forte di qualsiasi cosa, quello che non finisce mai, quello grande di una mamma-bambina nata sfortunata e che ama smisuratamente il proprio figlio.
Bravissimo Luca Di Fulvio, autore davvero sensibile e capace di assumere nella narrazione crudezza e dolcezza infinita.
Un dualismo narrativo incredibile e perfetto.
È inutile dire che più volte ho letto con la vista appannata e con le lacrime che scendevano da sole, irrefrenabili .
Mi sono immedesimata tantissimo e tantissimo ho vissuto i sentimenti di Ruth e di Christmas, facendo il tifo per loro e sperando tutto il meglio per la loro vita.
L’ autore non è più tra noi, ma io lo ringrazio moltissimo perché ho letto un libro meraviglioso, commovente, non smielato e che consiglio con tutto il cuore
Recensione di Maria Cardone
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