LA GIOVENTÙ PERDUTA, di Domenico Celestino
Gli anni ’70, la lotta armata, gli antagonisti, Lotta Continua, il movimento operaio: argomenti che facilmente solleticano la curiosità di chi ne ha solo sentito parlare. Quindi ben venga l’idea di un libro che, partendo da quelle esperienze, racconti in modo romanzato lo spirito che animava la gioventù. Romeo è un ragazzino della provincia calabrese, che si avvicina alla contestazione più per noia e desiderio di nuovi orizzonti che per reale convinzione. Sorretto da un ego piuttosto sviluppato, da una certa dose di incoscienza e da una non trascurabile buona stella si rende ben presto conto che con l’ideologia non ci si arricchisce e quindi si organizza. In queste pagine, che l’autore ci fa sapere essere una “prima parte”, lo seguiamo fino a Cuba, dove lo lasciamo uomo di affari affermato e nelle grazie di Fidel.
Recensione di Elena gerla
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