LA GLORIA E LA PROVA. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0, di Totò Cascio Giorgio De Martino (Baldini+Castoldi)
Forse non tutti ricordano il nome di Totò Cascio, ma basta guardare la copertina e sicuramente tornerà alla memoria il bellissimo film di Tornatore, vincitore dell’Oscar come Miglior Film Straniero nel 1990, in cui proprio Totò Cascio interpretò il ruolo del protagonista da bambino. Quella che Totò racconta, ora che ha più di quarant’anni, non è una storia semplice, né qualcosa di già letto. E’ la storia di un bambino casualmente scelto in un paesino della Sicilia alla fine degli anni Ottanta per un ruolo cinematografico che gli cambierà la vita. Ma non sarà questo l’unico grande accadimento a segnare la sua esistenza.
E’ vero che il ruolo in un film da Oscar la sua vita l’ha sicuramente stravolta e cambiata, ma è anche vero che già sul set del film Totò inizia ad avere i primi disturbi agli occhi: la diagnosi è quella di “retinite pigmentosa con edema maculare”, una malattia che lo porterà progressivamente a perdere quasi del tutto la vista. A niente valgono gli accertamenti in giro per il mondo accompagnato dai genitori (anche il fratello maggiore risulterà affetto dalla stessa malattia), con il passare del tempo Totò si ritrova a dover far fronte a sempre maggiori difficoltà, nonostante i diversi set su cui continua a lavorare, fino alla decisione di lasciare la recitazione per chiudersi in un mondo suo, per non dover raccontare agli altri le proprie difficoltà oggettive.
Fino a quando, poco alla volta, grazie anche all’aiuto di chi gli sta vicino ma anche di qualcuno che sa cosa significa essere diverso dagli altri, Totò capirà di dover riemergere affrontando la malattia a viso scoperto, condividendo le proprie emozioni con gli altri, non vergognandosi più di essere differente per la propria invalidità. Con uno stile semplice ed immediato, il libro risulta essere il racconto che Totò fa ad un amico della sua giovane ma sorprendente vita: dai giorni della gloria sul set con Philippe Noiret e Giuseppe Tornatore, agli incontri con altri grandi dello spettacolo e dello sport, da Marcello Mastroianni passando per Fabrizio Frizzi, da Adriano Celentano all’altro Totò, Schillaci, che infiammò i sogni degli italiani nelle notti magiche del 1990. Fino però ad arrivare ai giorni della prova, che dapprima lo mettono con le spalle al muro.
Un testo breve ma che comunque ha una certa intensità, che fa capire che non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà a cui la vita ci sottopone. Una testimonianza diversa dal solito, che vale sicuramente la pena di essere letta e compresa a fondo.
Recensione di Eleonora Saia
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