La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Luigi Alfredo Ricciardi (Maurizio De Giovanni)
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Il Commissario Ricciardi
Il commissario Ricciardi, cioè il barone di Malomonte, un territorio di fantasia del Cilento, è diventato un fenomeno planetario. Uscito per la prima volta nel 2007, pareva aver esaurito le sue avventure, ma è ricomparso a furor di popolo. Eppure, quando è nato dalla penna dell’ancora sconosciuto De Giovanni, pochi ne avrebbero predetto l’eccezionale fortuna.
Luigi Alfredo Ricciardi, poliziotto per scelta, è arrivato da un paese dell’interno nella Napoli fascista degli anni ‘30 con una accigliata e fedele governante che gli ha dedicato la vita. È un solitario, affascinante e ombroso che snobba le sue origini nobili, ma non le dimentica. Infatti, non disdegna di frequentare a volte la buona borghesia partenopea, cosicché di lui si è invaghita una dama amica della figlia del Duce. Ricciardi, però, è incantato da Enrica, la giovane e più modesta dirimpettaia che pure timidamente spera e, ricamando mentre i due si scrutano alla sera dalle rispettive finestre, ne aspetta una iniziativa, come si sarebbe convenuto in quegli anni. Ma l’animo del commissario è tormentato sul fare quel passo. Teme di essere preda di una insolita follia che lo condanna alla solitudine perché ‘vede’ i morti ammazzati ripetere senza fine, in una agghiacciante recita ossessiva, l’ultimo istante della loro vita.
Siamo quindi sospesi tra passioni travagliate e un ambiente segnato dalla dittatura. Col rifugio serale verso la donna amata, sospinto da un forte senso di giustizia, il commissario Ricciardi dedica tutto se stesso al suo lavoro in una Napoli cupa e bellissima. Tanto egli è introverso e isolato, quanto è concreto e immerso nella vita della numerosa famiglia il brigadiere Maione, suo braccio destro e fidato contraltare. Tanto questa coppia di investigatori è valida, quanto sono carrieristi insulsi i loro fascistissimi superiori e i manutengoli che li attorniano, capaci di occultare il male per non screditare il regime.
Perciò le fortune che accompagnano le indagini di Ricciardi sono pure il riscatto da un’epoca minacciosa, ottusa e violenta. La silente resistenza di queste persone è l’humus sul quale potrà tornare a fiorire un’Italia migliore.
Di Giovanni Rossi
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