La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – Il commissario Van Veeteren
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Il commissario Van Veeteren (Håkan Nesser)
Se Maigret rappresenta il consolidamento della coscienza piccolo-borghese e Wallander ne interpreta i dubbi, Van Veeteren ne incarna il disincanto e la crisi. La sua censura della società giunge sino alla conclusione, impensabile per gli altri due, che dinanzi alla insufficienza delle istituzioni si possa arrivare alla giustizia anche dimenticando le regole, nel nome di una morale più elevata.
Nesser evade dall’ambiente svedese. Colloca la saga di Van Veeteren in un Paese che potrebbe essere l’Olanda. Il commissario non è un uomo ambizioso, è malinconico, con un matrimonio esaurito, un figlio spacciatore che morirà assassinato e una figlia senza spessore. Si lega ad una nuova compagna e decide, infine, di ritirarsi a gestire un negozio di libri antichi, forse per coltivare una passione letteraria. Ma, toccato comunque dalle conseguenze del crimine, continua a svolgere attività investigativa. Resterà in contatto con i suoi ex colleghi e darà loro una mano, come una sorta di padre nobile.
A partire dal 1993, Håkan Nesser, attraverso una narrazione pacata e riflessiva di valore, coniuga l’intreccio con le atmosfere. Narra le vicende umane. Ci fa conoscere un uomo che sentiamo vicino, col suo proteggersi in una dimensione privata che, però, non significa distacco dalla realtà: sono queste le ragioni del suo successo di pubblico.
Verso la conclusione di Carambole, uno dei libri più noti della serie di Van Veeteren, si legge: “L’uomo sembrò afflosciarsi. Il viso scuro appariva devastato; barba di un paio di giorni e occhi cerchiati. Ma c’era un altro tratto, completamente nuovo. Come se fosse comparso sul viso lì per lì un tratto di sollievo.”
Quante volte, nelle inchieste del commissario Maigret, abbiamo incontrato questa figura: il reo guarda con un senso di liberazione il poliziotto che lo ha scoperto. Però c’è una differenza fondamentale: i colpevoli di Maigret sono sovente delle vittime, i malviventi di Van Veeteren spesso dei criminali.
Di Giovanni Rossi
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