La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – La Detective Stella Spada (Lorena Lusetti)
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E oggi vi presentiamo, niente po’ po’ di meno che… (rullo di tamburi)
Stella Spada!
Famosissima detective figlia di una lunga serie di generazioni di detective, quindi con l’investigazione nel sangue, votata al bene…
No… Ricominciamo daccapo, con un po’ più di sincerità.
Stella non è sempre stata un detective: diciamo che non lo è stata mai fino a quando, ad un certo punto, per motivi che vale la pena scoprire (“L’ombra della Stella”), si ritrova senza lavoro, ma con una famiglia felicemente “avviata”.
E quindi si presenta da Silvia, detective affermata in cerca di assistente e…
Beh ecco, nemmeno Stella sapeva della spada che man mano le si stava arrugginendo dentro.
Conclusione? La detective diventa lei, pur non avendo nessun tipo di formazione!
La famiglia avviata scoppia e lei si trasferisce in Via dell’Inferno, esattamente nel suo studio, che insomma, era lo studio di Silvia, che se n’è andata, ma non del tutto.
Mi sto già incartando perché, da quando l’ho conosciuta, pian piano mi sono “Stellizzata” e quindi, quando parlo di lei, le mie idee diventano un guazzabuglio confuso di particolari che vorrei dire ma non posso, oppure che si dovrebbero assolutamente dire, ma io tralascio…
Stella ha dalla sua parte l’Alda, valida vicina di casa (che abita sotto lo studio) e il suo cagnolone, sempre pronti a correre in aiuto di una Stella capacissima di ficcarsi in guai sempre più grossi e pericolosi.
Dalla penna di Lorena Lusetti, direttamente ai nostri cuori, questo personaggio o si ama o si odia.
Lo dicono le sue generalità da ossimoro perenne: Stella Spada.
Lei si muove soprattutto nei sobborghi di Bologna, anche perché proprio viaggiare non è il suo forte ma… in realtà si è spostata anche più in là.
Diciamo inoltre che anche la sua vita amorosa è un disastro, senza voler per forza entrare in particolari che si possono ben scoprire!
Possiamo aggiungere che ha una sua morale, parecchio condivisibile tra l’altro: sono i metodi poco ortodossi che lasciano perplessi… diciamo al limite della legalità… diciamo anche oltre…
Ma il fine giustifica i mezzi?
Non cominciamo con le domande difficili, cui lei non risponderebbe mai, se non con una alzata di spalle seguita da “nessuno è perfetto a questo mondo”.
Lei non lo è di certo, ma non si può dire che non ci provi… soprattutto a “proteggere” il resto della sua sgangherata famiglia (marito diventato all’improvviso ex, e figlio che fa quel che può) da quella spada che corrode, avvelena e contagia l’anima della detective, che nel frattempo, una certa fama, se l’è anche creata, al punto da cercare collaboratori per mettere ordine nella confusione dello studio (e un po’ della sua esistenza).
Ho detto tutto?
Assolutamente no! Ma trattandosi di particolari non svelabili, non posso aggiungere di più!
Di Rita Annecchino
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