LA LIBRAIA DEL CAIRO Nadia Wassef

La libraia del Cairo, di Nadia Wassef (Garzanti)

Nadia Wassef l’8 marzo del 2002 ha aperto una libreria indipendente e moderna al Cairo, con l’aiuto della sorella Hind e dell’amica Nihal. In questo libro racconta questa impresa alquanto ardua, se si considera il fatto che la cultura non era considerata fondamentale in quella terra, nonostante fosse stata patria degli antichi egizi, che tra le altre cose realizzate, avevano costruito le piramidi. E poi fattore molto importante, la libreria era gestita da donne!

 

 

Quanti possibili clienti l’avevano snobbata, mostrando oltretutto un atteggiamento ostile nei confronti delle proprietarie. Ma Nadia e il suo team non si sono mai scoraggiate ed hanno continuato imperterrite il loro lavoro. Hanno diviso la libreria in diverse sezioni, come quelle dei libri classici, di cucina, di auto aiuto. Libri scritti in arabo, in inglese, in francese, in tedesco. Il suo nome è Diwan. Diwan è il nome di uno stile di calligrafia araba, significa raccolta di persone, quindi un luogo di incontro; foneticamente funziona bene sia in arabo, sia in inglese, sia in francese. Nadia la considera quasi una persona, concepita come una reazione a quel mondo che non ha più interesse per la parola scritta. È una specie di caffetteria ed è diventata un successo, un punto di incontro tra persone ed idee. Hanno creato altre sedi, dato lavoro a moltissime persone.

E poi hanno realizzato sacchetti, segnalibri, candele, carta da regalo, penne, matite per diffondere Diwan. I sogni sono diventati realtà. Ma spesso possono essere infranti dalla realtà che ci circonda, in questo caso quella politica che costringe Nadia a fare una scelta.

 

 

“Volevamo trasformare i nostri sogni in realtà. Ma cosa succede dopo? Una volta che i tuoi sogni si sono realizzati, superando la tua stessa immaginazione, che cosa accade? Un sogno non può materializzarsi e smettere di essere un sogno”.

Ho scelto questo libro per la copertina: una mano che sfoglia un libro, poggiato su un tappeto che mi ricorda moltissimo quello di casa mia, della mia famiglia di origine. Nadia è stata una donna alquanto coraggiosa, ha saputo sfruttare il potere dei libri, il loro fascino per far riavvicinare la gente alla letteratura. Una donna dalla forte personalità, che non si piega neppure al cambio di politica del suo paese, alle restrizioni mentali che caratterizzano un paese che è stato una civiltà fondamentale per tutti.

“I grandi libri fanno venire voglia di rileggerli non perché ci radichino nel passato, ma perché parlano al nostro presente” (Italo Calvino)

Recensione di Giusy Luvarà
LA LIBRAIA DEL CAIRO Nadia Wassef

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