LA LIBRAIA DI STALINO, di Leonardo Gori (TEA – maggio 203)
PICCOLA PREMESSA PERSONALE
Ci troviamo di fronte a una storia che rientra tra le avventure del passato di Bruno Arcieri, quando ancora è capitano dei carabinieri al tempo del fascismo e tutto si svolge nel 1941 a Stalino, nell’ospedale da campo italiano, dove il nostro è stato mandato ufficialmente per indagare su una serie di furti da parte del personale sanitario: la sua vera missione in realtà è scovare una spia inglese con i mano del materiale pericoloso. Quella che sembrerebbe una classica storia di spionaggio si rivelerà più complessa e articolata del previsto, portando agli occhi di Bruno tante vicende parallele complesse e una verità fino a quel momento ignorata, qualcosa che va oltre la dimensione bellica che lo porterà a un profondo esame di coscienza e a compiere delle scelte fondamentali per il suo futuro.
Ancora una volta Leonardo Gori mescola sapientemente giallo, spy story, romanzo storico e di formazione regalandoci un’avventura dai colori cupi e gelidi dell’inverno ucraino, un racconto atroce che, dietro personaggi- inventati ma plausibili e concreti- dalle mille sfaccettature e molti dei quali di particolare bellezza (non ultima proprio Irina, la libraia di Stalino), mostra il dramma di un conflitto dove la Storia ha scritto alcune delle sue pagine più sanguinarie, senza dimenticare qualche stilla di umanità (e qui va reso merito ancora una volta all’autore nella descrizione dettagliata di luoghi ed eventi, frutto di un grande lavoro di ricerca e di documentazione). Ne emerge una vicenda tanto dura quanto avvincente e un altro tassello importante del complesso mosaico della personalità e della crescita di Bruno Arcieri.
Permettetemi infine di concludere dicendo:
Grazie Leonardo….e grazie Bruno!
Recensione di Enrico Spinelli
LA LIBRAIA DI STALINO Leonardo Gori
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