LA LOGICA DELLA LAMPARA, di Cristina Cassar Scalia
Siamo davanti al secondo caso del Vicequestore della mobile di Catania Vanina Guarrasi, anche questa volta impegnata in un caso singolare. Durante la notte due uomini stanno pescando con la lampara e vedono una scena particolare: una pesante valigia viene gettata da due uomini da una scogliera. Il mattino dopo il vicequestore riceve una misteriosa telefonata anonima che denuncia la sparizione e omicidio di una giovane avvocatessa. Vanina si trova così ad indagare su un insolito caso di omicidio senza cadavere, che involve segreti, rancori, vendette e poteri forti.
La trama è complicata e non da un attimo di tregua al lettore, quando pensi di aver messo insieme tutti i tasselli, ecco un nuovo segreto, una nuova prova o un nuovo risvolto nelle indagini che rimescolano le carte. I personaggi sono molti e ben intrecciati tra loro, così come sono molte le svolte nel caso che tengono sulla spina, i misteri infatti non si dipanano completamente fino alle ultime pagine. Perfetto è il paragone con la pesca con la lampara: “La pesca con la lampara ha una sua logica precisa. Si accende la luce, non si fa rumore si sta fermo il più possibile e nel frattempo si armano le reti. Prima o poi anche i pesci meglio nascosti vengono a galla. A quel punto non possono scappati più.”
Vanina si riconferma un personaggio ben riuscito: è una donna forte, indipendente, testarda e con una mente brillante, amante della buona cucina e della sua Sicilia. Ha un passato burrascoso, una situazione familiare non facile e quella sentimentale ancora peggiore, si butta sul lavoro e affronta i casi in modo determinato e deciso affidandosi spesso al suo istinto.
Il libro è ben scritto, il linguaggio è acuto, scorrevole e semplice, intervallato da frasi o termini in siciliano che aiutano ad entrare nell’atmosfera catanese, così come l’elenco di deliziose specialità culinarie che fanno venire l’acquolina in bocca. I dialoghi sono incalzanti, velati da sfumature ironiche, che rendono la lettura scorrevole.
Un seguito decisamente all’altezza di Sabbia Nera, a cui ci sono molti richiami. Libro che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dei gialli polizieschi.
Recensione di Clara Bianchi
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