LA MALIZIA DEL VISCHIO  Kathleen Farrell

LA MALIZIA DEL VISCHIO, di  Kathleen Farrell (Fazi – novembre 2023)

“ SARÀ BELLO AVERVI QUI. IL NATALE NON È NATALE SENZA FAMIGLIA.”

“Possedeva poche cose, ed era fiero di aver imparato ad abbandonare tutto e allontanarsi senza provare rimpianto per quello che lasciava, che fossero persone, vestiti o oggetti personali. Laddove altri riempivano le loro esistenze lui restava libero.”

“Dovremmo tutti impiegare al meglio le nostre serate e le nostro giornate.. Dovremmo riempire ogni minuto perché non ce ne saranno saranno a sufficienza per nessuno.”

“Qual è il tuo più grande desiderio?”

“Essere lasciata in pace”.

 

 

 

 

Non avevo mai letto nulla ,né conoscevo questa scrittrice inglese ma entrata in libreria per vedere se c’erano delle novità che mi sarebbe piaciuto leggere, sono stata attratta proprio dal titolo di questo: “La malizia del vischio”. Un romanzo “natalizio”, ambientato in una località sulla costa del Sussex, dove una famiglia, come tante, si appresta a riunirsi nella dimora di famiglia per trascorrere le festività. A mano a mano che arrivano gli ospiti, l’atmosfera si scalda di tutti quegli elementi tipici del periodo natalizio: il fuoco che arde nel camino, lo sherry offerto a ciascuno di loro, i regali incartati e gli artigli …affilati. Ciascun ospite, all’apparenza felice e sereno, porta con se un carico di segreti, risentimenti e drammi personali: la nipote Bess, che vive con la zia e ne asseconda tutti i suoi capricci, in realtà fantastica di fuggire; la figlia Marion è presa di mira dalla madre per il fatto di essere una donna in carriera e sfoga la propria frustrazione sul povero marito; il figlio Adrian, si presenta a casa della madre ubriaco e pronto a dare spettacolo; il nipote Piers, giovane ambizioso e avventato, si diverte a corteggiare la cugina Bess. All’inizio gesti, sguardi e frecciatine sono abilmente “nascosti” delle buone maniere ma nell’arco di tre giorni, tutto cambia portando il lettore a un finale inaspettato. Lo stile asciutto e i dialoghi serrati, rendono la lettura di questo romanzo, piacevole e scorrevole e , forse, molti vi potranno ritrovare il ricordo di qualche Natale trascorso con “parenti-serpenti” …e chi non ne ha?

 

Recensione di Lidia Campanile

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