LA MOGLIE TRA DI NOI, di Greer Hendricks e Sarah Pekkanen (Piemme)
“Lei non è quella che pensi”, recita il sottotitolo, e in effetti questo thriller psicologico è una continua sorpresa.
La storia alla base di tutto è quella di una moglie lasciata dal marito per un’altra più giovane, il che, di suo, è un cliché ampiamente utilizzato sia in letteratura che in cinematografia. Nulla di nuovo sotto il sole, si direbbe. Il modo in cui le autrici confezionano la tradizionale ricetta, però, conferisce ad essa un sapore del tutto nuovo.
Come al solito, partiamo dai dati oggettivi: il libro consta di 390 pagine circa, ed è diviso in tre parti: una, molto ampia, che presenta i vari fatti, e che arriva circa fino a metà libro, dove piazza la prima “bomba”. Quindi una seconda, che dura quasi alla fine e che durante la quale ogni volta che pensi di aver capito qualcosa poi ti devi ricredere, e infine una terza parte conclusiva, che comunque una nocciolina te la piazza pure lì. Il tutto corollato da un epilogo per accompagnare dolcemente alla porta il lettore.
I capitoli si alternano: uno, al presente e narrato dalla ex moglie, e l’altro, in terza persona al passato, narrato dall’autore onnisciente che segue le vicende dell’”altra”. Durante la prima parte ci sono indizi contrastanti e variamente disseminati che delineano un quadro comunque piuttosto fosco e che fanno trarre conclusioni incerte. Lo stile di scrittura, in ambo le tipologie di capitoli, è abbastanza scorrevole, ciononostante tutta la prima parte non è particolarmente emozionante, e si va avanti per capire dove le due autrici vogliano andare a parare. Poi, dicevo, a metà libro mollano la bomba e tutto cambia. Lo stile di scrittura naturalmente resta uguale, piacevolmente scorrevole, ma i fatti narrati avviluppano il lettore in un gioco psicologico dove il “nulla è come sembra” la fa da padrone assoluto, e continuano così fino all’ultima pagina.
Thriller psicologico che segna l’esordio della coppia di autrici (una però è già un’affermata scrittrice), mantiene tutto quello che promette, e sebbene all’inizio non sia proprio scoppiettante, poi si rivela essere uno di quei libri per cui perdi le ore di sonno per arrivare alla fine.
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