La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – GIOVÀ DI DIO: investigatore involontario (Roberto Alajmo)
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GIOVÀ DI DIO: INVESTIGATORE INVOLONTARIO
Giovanni (Giovà) Di Dio è da sempre l’esatto contrario del prototipo dell’eroe: sovrappeso sin da piccolo, con due sole aspirazioni quali dormire e mangiare, quest’ultima di nascosto dai maldestri tentativi dietetici della ultrapresente mamma Antonietta. Cresciuto nella periferia di Partanna Mondello con la gemella Mariangela, in seguito al pesante ictus che ha colpito il padre, lasciandolo in un uno stato catatonico irreversibile, si è trovato a rivestire il ruolo di capofamiglia, compito che in realtà viene svolto dalla componente femminile della casa, a cui si aggiunge la zia paterna Mariola che vive con loro. Incapace a studiare e intollerante alla fatica, il nostro trova infine lavoro presso il patriarca di Cosa nostra locale, lo Zzu, che gli procura un posto come metronotte per una sua società privata: deve fare il giro notturno delle ville di Partanna e lasciare un bigliettino del suo passaggio e niente più.
Il povero Giovanni è però anche un “attira camurrie” uniche: per quanto cerchi di svincolarsi dai problemi sono loro che vengono a trovarlo e senza volerlo si ritrova a dover fare incontri con i guai e gli intrighi che coinvolgono la sua famiglia. Diventa così il protagonista involontario di gialli non convenzionali, dove la soluzione non arriva dalla sua testa ma bensì gli rotola davanti, se la ritrova bella impacchettata, e questo non per una sua alzata di ingegno, ma grazie a qualche sua mossa, pensiero o parola che consente ad altri di arrivarvi, liberandolo così di un tormento e consentendogli di riprendere la sua routine. Una serie di gialli direi folcloristici oltre che atipici, molto interessanti (per quanto ne siano usciti al momento solo 3), da parte di un autore che alla sua terra ha dedicato molte altre opere.
In questi romanzi viviamo la Sicilia più periferica, quella che vive di tradizioni e convive con la microcriminalità locale, e nella figura di Giovanni delinea il ritratto semisatirico del “maschio di casa” sempre attaccato alle gonne di sua mamma, vera padrona di casa. Assolutamente da leggere in ordine cronologico cominciando con “Io non ci volevo venire”, questi tre romanzi vi regaleranno una manciata di ore (si leggono in un niente, complice la splendida prosa) avvincenti e piene di risate….anche se poi a fine lettura vi renderete conto che non c’è assolutamente niente da ridere!
Di Enrico Spinelli
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