La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga: I Fratelli Corsaro

La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga: I Fratelli Corsaro (Salvo Toscano)

Puntata n. 73

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Roberto e Fabrizio Corsaro

I due fratelli più amati del giallo italiano nascono letterariamente nel 2005 con “Ultimo appello”. In quella prima indagine, Roberto e Fabrizio Corsaro, avvocato penalista il primo e giornalista il secondo, sono due trentenni del ceto medio palermitano che in ragione della loro professione si trovano a indagare sulle morti misteriose di due giovani madri avvenute nella loro città. Palermo. Nei vent’anni successivi, i fratelli Corsaro saranno protagonisti di altri dieci romanzi scritti da Salvo Toscano e di una serie tv tratta dai primi quattro titoli della serie, trasmessa su Canale 5 con Beppe Fiorello e Paolo Briguglia.

Antieroi molto lontani dal cliché dell’investigatore geniale e senza macchia, Roberto e Fabrizio sono due persone comuni e abbondano di difetti caratteriali che non celano nel raccontare, entrambi in prima persona (ed entrambi con ironia), le loro indagini. L’avvocato, bravo padre di famiglia e uomo tutto d’un pezzo, è per certi versi imbranato, ipocondriaco, ansioso e afflitto da una serie di disturbi cronici, dalla gastrite alla sciatalgia. Il giornalista, spaccone e refrattario alla disciplina, dopo una lunghissima carriera da “femminaro” impenitente, ha avuto una stagione monogamica al fianco di Maria Librizzi, attivista apparsa per la prima volta nel terzo romanzo della serie, “Sangue del mio sangue” (2009). Chiusa la relazione con Maria, nella vita di Fabrizio è entrato un bambino rumeno, Nico, che il minore dei fratelli Corsaro ha preso in affido. Roberto, invece, ha due figli, Rebecca e Giacomo, e una moglie, Monica, presenta in tutti i romanzi della serie, una traduttrice dall’arabo battagliera e umorale.

 

 

La Palermo dei fratelli Corsaro è quella borghese fatta di una quotidianità ordinaria. Le loro avventure sono accompagnate dalla colonna sonora composta dai gusti musicali dei due: il pop e il rock di Fabrizio e l’opera, amata da Roberto. E anche dall’altra grande passione che li accomuna, quella per il cinema.

Affianca Roberto nelle sue indagini il fido Gaetano Scaduto, ex carabiniere dalla gamba offesa, che collabora con lui, con il suo fiuto da investigatore e il suo spassoso eloquio palermitano. Nei primi libri, fino a “Una famiglia diabolica” (2017), accanto a Roberto c’è stata anche la collega avvocata Valeria Mancuso, preziosa socia.

Fabrizio si muove più in solitaria, ma si ritrova spesso vicini due colleghi e amici: Pippo Nocera e Giulia Accardo, sua fiamma del passato. Un comprimario ricorrente nelle storie dei fratelli è il poliziotto catanese dal linguaggio colorito Mimmo Fisichella, co-protagonista con il duo ne “Insoliti sospetti” (2015).

Nelle loro indagini, i fratelli Corsaro hanno incrociato dei cold case (come in “Memorie di un delitto”, 2021, e “L’uomo sbagliato”, 2018), degli omicidi seriali (come “La tana del serial killer”, 2020), delitti su cui aleggia l’ombra della mafia (“Sangue del mio sangue”).

Roberto e Fabrizio, legati da un profondo affetto reciproco ma divisi dalle loro profonde differenze caratteriali, nei romanzi uniscono le forze per risolvere i casi, tra spassosi battibecchi e commoventi momenti di vita familiare.

 

La Redazione

 

Abbiamo intervistato lo scrittore Salvo Toscano, autore della serie dei “Fratelli Corsaro”.

Abbiamo intervistato lo scrittore Salvo Toscano, autore della serie dei “Fratelli Corsaro”.

 

 

 

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