La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga - Il Commissario Balistreri (Roberto Costantini)
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Il commissario Balistreri
Michele Balistreri. Per gli amici d’infanzia, pochi quelli vivi, chiamato anche “Mike”. Vive a Roma, fa il commissario, ed ha un passato da bomber de femme, criminale, di formazione fascista, violento al punto giusto, ma giusto quando serve. Un antieroe con i fiocchi sulla cui figura, Roberto Costantini ha costruito una trilogia, la trilogia del male, ed altre tre storie, a formare una esalogia che vale la pena leggere.
La storia di Balistreri parte dal lontano, dalla Libia, dovei suoi genitori si sono trasferiti, e dove si svolge il secondo tomo della sua saga e metà del terzo. La sua famiglia: suo padre, ingegnere di origini siciliane, figura affascinante come Clark Gable, pronto a scendere a compromessi pur di arrivare al suo scopo (insomma, come spesso accade, l’opposto del figlio), sua madre, donna semplice, intelligentissima, tagliente nelle sue affermazioni, amante di Nietzsche (passione che passa al figlio), suo fratello Alberto, studioso, gentile con tutti, sempre pronto all’ascolto e all’aiuto, suo nonno materno, contadino emigrante in Libia, che partendo dalle piantagioni di ulivi e da tanto lavoro, è riuscito ad ottenere rispetto, stima e una certa ricchezza. Poi ci sono gli amici d’infanzia, la famiglia del tuttofare dell’ingegner Balistreri, con i suoi tanti figli, due dei quali Ahmed e Karim, giocano un ruolo essenziale nella vita di Mike, e che insieme a lui e a Nico, il figlio di un benzinaio, fonderanno la MANK (dalle iniziali dei 4), azienda fantasma, fantasmagorica, e usata per svariati traffici, nel periodo dove la Libia vive le luci e ombre dell’era pre, post e durante l’avvento di Gheddafi.
La Libia, questa terra che Costantini descrive così bene, perché ci é nato, é un mezzo per parlare non solo della vita di Mike, ma per parlare di 30 anni della storia italiana, durante i quali complotti, razzie, collusioni e strategie oligarchiche segnano Michele, che alla fine del secondo tomo è costretto a scappare dalla Libia, verso l’Italia. Scappa dalla Libia, dove sua madre muore (suicida o assassinata), in una giornata che segnerà la vita di Michele per sempre.
E il nostro arriva a Roma, come si vede in tutto il primo romanzo della saga, città che sopporta, che vive al massimo, durante la sua giovinezza fatta di tavoli da poker, belle donne, e altro, che fa lo sfondo alle sue indagini, perché dobbiamo sempre ricordare che Michele è un commissario, molto bravo, rude ma giusto, violento di antiche violenze, che non molla l’osso finché non risolve il caso. Di casi, nel quartiere bene di Vigna Clara, non ce ne sono molti, però il caso più importante che si trova ad affrontare (nel primo tomo della saga) è quello che parte la sera dell’11 luglio del 1982, quando tutta Roma è impegnata a vedere la finale dei mondiali, e quando viene uccisa Elisa Sordi, una ragazza che lavora per Angelo, il miglior amico di Mike.
L’amicizia, come tema ricorrente in tutte le storie di Balistreri, si affianca alla chiesa, che ritorna più volte, rappresentata sempre da personaggi loschi, che predicano bene e razzolano male, che incarnano la Gomorra sulla quale film e serie sono proliferate, e poi c’é il male. Già, la trilogia si chiama proprio del male, ma quale male, quello ancestrale che parte dalla Libia dell’infanzia di Balistreri, ma anche quello che suo padre e quelli come lui fanno ai libici e agli italiani, e ancora quello che gli assassini fanno alle vittime e che Mike s’impone il compito di fermare.
Come avrete intuito, dei sei romanzi, i primi tre mi hanno colpito marcatamente più degli ultimi tre, che trovo interessanti ma minori, dove comunque Michele è (co-)protagonista, gioca bene il suo ruolo, ed è sempre una spanna più in alto della media rispetto agli altri attori delle piéces di Costantini. Ma forse non vi ho parlato affatto degli altri romanzi per darvi la possibilità di scoprire da soli come le storie vanno a finire. Questo mio piccolo omaggio alla figura di Balistreri vuole essere un invito a voi lettori, affinché entriate nel suo modo, viviate le sue passioni e abbracciate i suoi drammi, le sue sofferenze, le sue vittorie e le sue sconfitte.
I libri di Balistreri sono i seguenti:
La moglie perfetta
Ballando nel buio
Da molto lontano
Di Domenico Pistillo
La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – Il commissario J. Maigret
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