La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – Il Commissario in pensione Biagio Patanè (Cristina Cassar Scalia)
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Il Commissario in pensione Biagio Patanè
Ritratto di Biagio Patanè Cristina Cassar Scalia ha avuto senza dubbio il merito di creare un personaggio femminile multisfaccettato e spigoloso come Vanina Guarrasi, una vicequestore palermitana con un passato glorioso nella lotta a Cosa Nostra e in qualche modo autoesiliatasi a Catania. Qui arriva a imporre il proprio metodo investigativo ma so trova tuttavia ogni volta a interagire e a chiedere aiuto a un altro personaggio come Biagio Patanè.
Chi è dunque questo anziano signore che tanto ama partecipare alle indagini di Vanina e il cui contributo è spesso fondamentale? Patanè è un vecchio commissario ormai in pensione che pur tuttavia non riesce a rimanere fermo a casa a godersi la terza età in grazia di Dio, con conseguente disperazione della moglie Adelina che nutre nei suoi confronti una spesso insana gelosia, soprattutto per quel che riguarda la forte complicità tra lui e la giovane Vanina.
Venerato dai colleghi della Guarrasi che hanno avuto in lui un maestro, il nostro è un poliziotto d’altri tempi, poco incline alla tecnologia e alle tecniche di laboratorio e segue metodi tradizionali per condurre le indagini, finendo praticamente per giungere alle stesse conclusioni della protagonista quasi in contemporanea e spesso offrendo un contributo decisivo alle indagini, come si trattasse di un alter ego di Vanina. Credo che la sua presenza serva soprattutto a mostrarci come metodi di indagine diversi più o meno tecnologici permettano comunque di sbrogliare le matasse più intricate se alla base di tutto c’è una mente pensante e una vera vocazione per la propria missione. E chissà che un domani Cristina Cassar Scalia non abbia voglia di dedicare una serie di storie proprio all’azione del commissario nel suo fiore degli anni, di sicuro con la sua bella prosa e il suo talento narrativo ne leggeremmo delle belle.
Di Enrico Spinelli
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