La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – L’Ispettore Harry McCoy (Alan Parks)
Puntata n. 80
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L’Ispettore Harry McCoy
Harry McCoy è un trentaduenne ispettore della polizia di Glasgow.
Le sue investigazioni sono ambientate negli anni ’70, quindi niente cellulari, niente internet, niente social, solo contatti personali e tanta intuizione.
McCoy si muove sul campo, nelle viscere della sua città che è ferita da un incontrollato sviluppo urbanistico e da un altrettanto incontrollato aumento della criminalità, che McCoy combatte , ma di cui è anche alleato.
Il suo migliore amico, Stevie Cooper, è uno dei boss emergenti della città e McCoy ricorre a lui quando ha bisogno di aiuto e/o informazioni.
Harry e Stevie si sono conosciuti in orfanotrofio e Stevie ha sempre difeso Harry dai bulli, meritandosi la sua amicizia e la sua gratitudine.
La vita dell’ispettore non è stata facile: senza madre, ha vissuto con il padre alcolista, che poi lo ha abbandonato per scomparire con la bottiglia sulla strada; una delle grandi paure di McCoy adulto è quella di incontrare il suo vecchio che smaltisce la sbronza su qualche marciapiede e le paure spesso si avverano.
E’ un bell’uomo, Harry McCoy, alto e robusto, piace alle donne; vive alcune relazioni e, alla fine, si innamora, ricambiato, di una splendida attrice scozzese. La loro storia prenderà una svolta tragica, ma non se ne sa l’esito.
Harry è un uomo ambivalente: ha assorbito l’oscurità della sua Glasgow, ma ha anche mantenuto una forte empatia e una profonda compassione per la dolente umanità che popola i sobborghi della città, prostitute, alcolisti, ladruncoli, tossici, gente perduta in una città che si è già persa.
Se McCoy ha una bussola a guidarlo è quella dell’umanità. Lui non gira mai lo sguardo , non accantona un caso come “poco importante”, ma cerca sempre e a qualsiasi costo di dare una giustizia, anche se postuma, a chi la giustizia sulla terra non l’ha conosciuta.
Viene affiancato, sin dal primo romanzo (Gennaio di sangue) dal giovane Wattie, agente appena entrato in servizio, volenteroso e tutto d’un pezzo, che inizialmente fatica a seguire il suo superiore, di cui disapprova spesso i metodi e sempre le frequentazioni, ma che imparerà ad apprezzarlo e ad ammirarlo, tanto che McCoy diventerà il padrino di suo figlio.
MaCoy è spesso violento ed altrettanto spesso viene picchiato. La sua vita alterna grandi bevute di birra e whisky, pacchetti di sigarette fumati come se non ci fosse un domani (e magari un domani non c’è davvero, nell’ottica dell’ispettore), cibo scadente, lividi e costole rotte.
McCoy sopravvive a tutto, ma si ritrova con un’ulcera che lo costringerà al ricovero in ospedale e a una dieta in bianco, ovviamente non rispettata.
Uomo ambivalente, in cui i confini morali non sempre sono rispettati, McCoy conquista per la sua capacità di comprendere chi non ha mai avuto diritto all’attenzione e al rispetto, conquista per il dolore che si porta dentro, per la fedeltà che dimostra a chi ama e anche per la noncuranza con cui spende la sua vita.
Sei romanzi per ora, ma ce ne saranno altri:
- Gennaio di sangue
- Il figlio di febbraio
- La canzone di Bobby March
- I morti di aprile
- Crepare di maggio
- I vecchi muoiono a giugno.
Di Mirna Juras
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