La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – Miss Jane Marple (Agatha Christie)
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Miss Jane Marple
Nella storia del giallo, per me il podio come miglior investigatore va senza ombra di dubbio a Miss Marple. Uscita dalla penna (o più propriamente dalla macchina da scrivere) di Agatha Christie, questa vecchietta è davvero uno dei personaggi più riusciti di sempre. La modestia è senza ombra di dubbio la sua caratteristica più preponderante, ma trovo che la genialità di questo personaggio stia nella sua semplicità. Chi avrebbe mai detto che un’anziana signora della campagna inglese, che non ha viaggiato poi tanto, ma che ama sferruzzare tranquillamente mentre chiacchiera con i vicini o i nipoti, sia un asso nel risolvere gli enigmi più intricati?
Casi che nemmeno Scotland Yard sembra in grado di capire, e a lei basta fare mente locale a quello che la sua amica una volta le aveva raccontato, oppure a ciò che era successo al tale amico del parroco, o ad altre piccole – e a prima vista, insignificanti – cose che la soluzione salta fuori: è la sua osservazione della natura umana che le regala delle intuizioni così brillanti, che ogni volta lasciano puntualmente tutti di stucco. Come con Hercule Poirot, Agatha Christie ha concepito un personaggio assolutamente unico nel genere – e non solo. Se Poirot ammalia il lettore con le proprie bizzarre peculiarità, Miss Marple colpisce dritta al cuore con la sua purezza.
Un animo buono e generoso, un carattere placido, ma con capacità di ascolto e comprensione che – unite ad una mente brillantissima, costituiscono un personaggio più unico che raro.
Di Eleonora Saia
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