LA NATURA E LA VITA QUOTIDIANA poesie di Marco Astegiano (96 rue de-La-Fontaine Edizioni)
“Per un albero
In silenzio nasci
nella tua mitezza pura,
come l’acqua che ti disseta
come la luce che ti nutre
In silenzio cresci
nella tua grandezza sicura
rifugio di uccelli spauriti
refrigerio di viandanti sperduti.
In silenzio ti sfasci
sotto i colpi di una scure…”
Leggere un libro di poesie nel silenzio della notte, con la luce fioca di una lampada che illumina debolmente le pagine tanto da farle sembrare ancora più gialle, è una sensazione surreale.
Se poi leggi poesie che ti suscitano sentimenti contrastanti per antinomia ti rendi conto che i poeti sono, e saranno sempre, quegli esseri che riescono a elevarsi a “dei” immortali proprio perché in poche strofe cantano l’essenza della vita per molti diventata invisibile.
La natura posta nel tempo indefinito e in uno spazio naturale, nelle più svariate forme e dimensioni, è la protagonista principale. Quella natura ancora non civilizzata, che nasce, cresce e inspiegabilmente, per i normali, muore;
ma non per il poeta che attraverso essa continua a riprodursi nei versi immortali.
Nr.66 poesie che percorrono l’esistenza dei giorni, dei mesi, nel freddo e nel caldo delle stagioni, esistenze che si muovono fra “filastrocca dell’amore muto”, che volano come “farfalle dall’ali di carta”, esseri che come “l’equilibrista” guardano in alto ma affondano nel sottosuolo.
Il poeta è emerso nei suoi canti, gridando nei versi il furore della sua esistenza rurale e selvaggia, senza tralasciare, nel dolore, la tenerezza di una natura che insegna all’uomo ad amare ma lo richiama, come il canto delle sirene, a essa poiché ne è parte.
Le poesie di Marco Astegiano non si leggono, si narrano a voce alta in una sera di luna piena o “Notte di stelle” o, ancora, ai piedi di una montagna per sentire i brividi provocati dal risveglio di quella “natura contadina” che ognuno di noi ha dentro, per scoperchiare il cuore e far emergere le emozioni più forti da tempo sopite nella banalità del quotidiano.
Personalmente ho trovato sublime la poesia “Cinque domande”!
Buona lettura
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