LA NAVE DI TESEO, di V. M. Straka, di J. J. Abrams Doug Dorst
Questo libro, uscito nel 2013, ha fatto parecchio parlare di sé: è una sorta di esperimento letterario in cui, ai margini di un libro, si snocciola un’altra storia scritta da due persone che iniziano a scambiarselo.
Andiamo con ordine: trattasi di un libro lasciato da uno sconosciuto in una biblioteca dove una sconosciuta lavora. La sconosciuta lo legge, e vede le prime striminzite annotazioni dello sconosciuto. Una sorta di appunti ermetici che lui aveva scritto niente meno che quando aveva 15 anni, epoca in cui si era appassionato agli scritti dell’autore di questo libro stesso.
La corrispondenza si fa sempre più fitta. Arrivano a scambiarsi il libro più volte al giorno e prima di iniziare ad aprirsi l’uno con l’altra parlano, ovviamente, del libro. Ne commentano i passaggi e iniziano ad interrogarsi sul grandissimo mistero che viene reso noto nell’introduzione… L’identità dell’autore.
Quando ho cominciato, mi sono appassionata in un attimo e, infatti, le prime 150 pagine sono letteralmente volate. Poi ho iniziato ad arenarmi, facendomi una domanda che poi è stata il fulcro di tutta la lettura successiva: “Mi interessa di più la storia del libro o la storia dei due?”
La risposta, ahimè, in prima battuta, è stata: la storia dei due. Da qui è partita tutta una mia pesantissima riflessione sul modo che noi abbiamo oggi di rapportarci agli altri. Siamo diventati degli impiccioni di prim’ordine. Ci interessano i fatti degli altri al di sopra di ogni cosa e questo arriva pari pari dalla cultura social. Non voglio giudicare, per carità, ma, io stessa, che ho sempre pensato di essere una persona discreta, mi sono ritrovata a fare le ore piccole per sapere come sarebbe andata tra i due.
Alla fine della riflessione ho preso questa decisione: leggere il libro senza le annotazioni.
Non è stato così, ovviamente, ma sono riuscita comunque a focalizzarmi sul libro e l’ho trovato una allegoria meravigliosa sulla Vita, sulla Storia, arrivando addirittura a scovare passaggi di vicende contemporanee che si ritrovano sui libri di scuola.
Anche nel libro si parla d’Amore, ma è tutto simbolico. La Nave lo è, il protagonista lo è, la protagonista altrettanto e, devo dire che alla fine questo libro mi è rimasto dentro.
Le annotazioni ai margini non le ho capite tutte, anche perché per buona parte descrivono dinamiche politiche che io conosco poco e su cui ho proprio voglia di documentarmi.
Dove sta la follia?
Innanzitutto riuscire a capire la scansione temporale dei messaggi dei due. Scrivono con colori diversi ma non mettono date, quindi non è per nulla semplice.
Secondo, accettare l’idea che il libro e l’autore (perché sulla copertina compare “La Nave di Teseo” di V. M. Straka) non esistono e non esiste nemmeno il traduttore eppure sono tutti troppo reali per poterlo accettare.
Questo testo ha una potenza incredibile. Va letto… Andrebbe capito… In caso contrario va riletto.
Io? Dovrò rileggerlo e temo più di una volta!
Recensione di Rita Annecchino
LA NAVE DI TESEO, di V. M. Straka, di J. J. Abrams Doug Dorst
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