LA PATAGONIA REBELDE, di Osvaldo Bayer (elèuthera)
La traduzione italiana è a opera di Alberto Prunetto che, d’accordo con l’autore, ha operato anche una riduzione e una sintesi dell’originale, già esistente in due versioni: una completa in 4 volumi, una ridotta di 400 pagine circa.
Il libro, perseguitato dall’Argentina dio-patria-famiglia degli anni ’70 (così come la versione cinematografica), non racconta la Patagonia dei viaggiatori, degli amanti degli ambienti estremi o degli “esteti della natura”. Racconta invece il lungo sciopero dei braccianti agricoli (i peones), lavoratori argentini, cileni, gallegos e sindacalisti anarchici, che per mesi tennero in scacco polizia ed esercito, fino al duro e vergognoso epilogo della vicenda.
Non credo sia considerato o considerabile un romanzo dato il taglio decisamente storico/giornalistico, ma una dimensione narrativa sicuramente c’è, sebbene resa molto difficile e spezzata dalla realtà storica degli eventi che non possono certo essere ulteriormente semplificati, appiattiti o scartati.
Nasce infatti – nella sua forma originale e completa – come volume di ricerca, ricostruzione e denuncia, e tale obiettivo rimane secondo me il cuore pulsante del volume e lo rende di interesse per gli appassionati di storia dell’America Latina, dei conflitti della classe lavoratrice e delle idee anarchiche, sindacaliste e libertarie.
Recensione di Roberto Bertozzi
LA PATAGONIA REBELDE Osvaldo Bayer
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