L’attualità pirandelliana: n.9 novelle
LA PATENTE E ALTRI RACCONTI, di Luigi Pirandello
Grandissimo Pirandello!
Che grande capacità nel raccontare la naturalissima realtà che supera la più sfrenata fantasia. Le sue novelle sono immagini riprodotte dai “piccoli”, modesti essere umani che popolano, nell’anonimato universale, le cittadelle ristrette e bigotte. Protagonisti grotteschi, burattini difettosi in una società abituata a guardare soltanto in superficie, oggi come allora tra passato e presente, senza un volto e senza un tempo.
Ridi amaro con Pirandello, cercando, tu lettore, di grattare le etichette e scoprire sotto un mondo nuovo, scappare insieme ai protagonisti nel loro immaginario aiutandoli a schivare le inevitabili mortali sabbie mobili, tutti figli di quel “Il fu Mattia Pascal”.
9 novelle: “La Patente”, “Pari”, “Il treno ha fisciato”, “Notizie del mondo”, “L’eresia catara”, “La berretta di Padova”, “Mondo di carta”, “La cattura”, “Pensaci, Giacomino” e nove protagonisti sempre in cerca di autore.
L’attualità pirandellica si riconosce nel corto circuito che colpisce inevitabilmente, in un indefinito periodo, i personaggi, anime imbozzolate, racchiuse, soffocate, e la conseguenza di questo che cade nel vuoto, senza risoluzione alcuna.
E nella beffarda esistenza lo spiraglio di luce esile e amaro di una “malata” immaginazione destinata a rimanere tale.
Nessun riscatto, nessuna apertura, tolta la maschera rimane il suo alone, effige indissolubile di un’esistenza bollata.
Leggere Pirandello è la certezza che l’esistenza è il gioco biricchino e dispettoso di qualcuno che ha il piacere di giocare con le sofferenze umane.
Un invito a leggere Pirandello, artista universale (premio Nobel), che ha saputo scoperchiare con umorismo il vaso di Pandora e, nel tentativo di fuggire ai mali dell’esistenza, ha compreso che soltanto creando un mondo parallelo, nel singolo immaginario, l’uomo può continuare ad accettare la sua esistenza.
Recensione di Patrizia Zara
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