LA PATENTE NAUTICA, di Terenzio Varrone (Nutrimenti)
Buongiorno a tutti. So che questo non è un libro nel senso classico che intendiamo (tipicamente narrativa nei suoi più variegati aspetti), ma visto che sul gruppo ogni tanto fanno capolino anche eccezioni a questa regola, ho pensato di farne una breve recensione.
Ho recentemente conseguito, da privatista, la patente nautica proprio grazie a questo libro, e quindi, se qualcuno volesse cimentarsi nella stessa impresa, mi sento di consigliarlo fortemente. Per vari motivi.
Prima di tutto è stato scritto dal Contrammiraglio Terenzio Varrone, un uomo che, come il grado raggiunto fa intuire, ha passato una vita in mare nei ranghi della Marina Militare, e quindi ha maturato un’esperienza sul campo che pochi possono eguagliare.
Tra l’altro, persona squisita che, contattata direttamente tramite la casa editrice, mi ha spiegato in poche righe un concetto relativo al carteggio che la mia anima da ingegnere, sempre alla ricerca della massima precisione, non aveva minimamente preso in considerazione.
In merito all’argomento, in generale, bisogna fare una premessa. Prendere la patente nautica da privatista presuppone comunque una esperienza pregressa al comando di piccole imbarcazioni, a motore o a vela che siano, perché se uno è un “terricolo” senza nessuna base “marina”, l’impresa non dico che sia proibitiva, ma è quantomeno di estrema difficoltà. Molto meglio, in questo caso, affidarsi a una buona scuola nautica, dove i concetti basilari possano essere ben spiegati, e messi in pratica in sicurezza. La barca, a differenza dell’automobile, non sta mai ferma. Un’automobile col motore spento e il freno a mano tirato, non si muove di un millimetro; una barca all’ancora, ma anche ormeggiata in banchina, non usa la stessa cortesia, e quindi bisogna pensare molto più dinamicamente.
Comunque, se avete già un po’ di esperienza, questo libro è perfetto.
La prima sezione, che è il “corso base”, fornisce tutte le informazioni principali relative al magnetismo terrestre, all’uso delle carte nautiche, ai concetti di navigazione, alla costruzione delle barche, ai motori, meteorologia, normative, e quant’altro necessario ad apprendere la metodologia per una navigazione costiera sicura. Il tutto con ottimi esempi, disegni e schemi. Se proprio volessi trovare un difetto, avrei usato una impaginazione diversa in modo che spiegazioni e figure di riferimento restassero affiancate e non fosse necessario girare pagina. Ma parliamo di fisime.
Poi c’è una seconda sezione, chiamata “di integrazione”, che integra, appunto, tutto quanto visto precedentemente, con nozioni più avanzate e dettagliate, per chi volesse intraprendere la navigazione d’altura.
Questa distinzione, utilissima, è perché la normativa italiana prevede diverse patenti. In realtà la cosa è un po’ più complicata, ma la sintesi è:
Patente per la navigazione limitata a motore ma entro le 12 miglia, da qui il corso base.
Patente per la navigazione limitata a motore e senza limiti dalla costa, da qui il corso di integrazione.
Se uno volesse invece navigare anche (o solo) a vela, è necessaria anche quella abilitazione. Il libro offre un’ottima appendice con tutta la teoria della vela per prepararsi in merito. Faccio un appunto. Se già condurre una barca a motore, senza alcuna esperienza, può essere complicato, la vela rappresenta l’apoteosi della difficoltà. La vela, per la sua gestione, necessita prima di tutto di passione, e immediatamente dopo di tanta pratica in mare, o addirittura di una “scuola di vela”. Se qualcuno stesse pensando che basti studiare per bene la teoria sul libro, perché poi “cosa ci vorrà a metterla in pratica?”, ecco, è meglio che ci ripensi. Ripeto: la barca NON ha i freni.
L’ultima sezione, utilissima, offre una panoramica esplicativa sulle modalità di svolgimento dell’esame, e presenta moltissimi esercizi di carteggio (la carta nautica 5/D e tutto il corredo vanno acquistati a parte) per fare pratica. Sia per il “corso base” che per “integrazione” vengono proposti degli esercizi di complessità crescente, propedeutici all’acquisizione di una certa padronanza del carteggio, così come pure un esempio di quelli ministeriali che poi verranno trovati il giorno dell’esame.
Io, che me li sono fatti tutti, ho ricevuto i complimenti dalla Commissione d’Esame della Capitaneria di Porto, il che vuol dire che sono stati davvero utilissimi.
Infine, una piccola chiusura. Come tantissimi manuali, uno di questa complessità presenta dei piccoli errori di riferimenti, o di stampa, o piccole imprecisioni. Sul sito della casa editrice potrete trovare addirittura un PDF dove poter scaricare gli errata corrige. Sono piccoli errori che costringono il lettore a investigare meglio sulle discrepanze, e anche questo contribuisce a fissare meglio i concetti, ma il rendere disponibile un foglio delle correzioni credo dia proprio l’idea della cura che c’è in questo libro.
Scusatemi ancora per la recensione di un libro “fuori standard”, ma penso proprio che chi sta cercando consigli in merito potrebbe trovarlo utile.
LA PATENTE NAUTICA, di Terenzio Varrone
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