LA PICCININA, di Silvia Montemurro (E/O – ottobre 2023)
Dai libri di storia sappiamo che i primi del Novecento, nelle grandi città del nord Italia, furono caratterizzati da rivendicazioni sindacali, manifestazioni e scioperi, che portarono persino al regicidio di Umberto I.
Questo romanzo narra di una categoria di lavoratrici sconosciute ai più, le “piscinine”, bimbe che dalla più tenera età venivano mandate a lavorare presso le sarte di Milano, ufficialmente per imparare il mestiere, in realtà perché ne diventassero le serve, adibite ai lavori più faticosi, spesso oggetto di molestie, in condizioni di semi schiavitù.
La protagonista è Nora, piscinina di 16 anni, voce narrante e involontaria leader della protesta. Suo padre, forse l’unica persona che la capiva in famiglia, l’ha cresciuta con i racconti dell’ eroica lotta risorgimentale, dallo sciopero del fumo che portò alle 5 giornate di Milano, alla prima esecuzione del Va pensiero, capace di infiammare gli animi di sentimento patriottico. Ora lui è morto sotto i colpi di cannone di Bava Beccaris, ma continua ad ispirare in Nora l’avversione contro ogni forma di sopruso, primo fra tutti quello delle “maestre” nei confronti delle piscinine.
Nora balbetta; per tutta la sua infanzia ha faticato a trovare la sua voce e anche ora che si trova alla guida di questo gruppo di bambine sfruttate nessuno la prende sul serio, nessuno è disposto a dar credito alla loro protesta, perché sono giovanissime e per di più femmine. Persino gli operai, che pur scioperano per gli stessi motivi ( aumenti salariali, riduzioni dell’ orario di lavoro, riconoscimento degli straordinari) ridono di loro.
Mescolando sapientemente personaggi reali con personaggi d’invenzione, Silvia ricostruisce con crudele realismo un momento storico fondamentale sia per le rivendicazioni sociali che per la lunga lotta delle donne verso il riconoscimento dei loro diritti.
Non c’è solo Storia in questo piccolo gioiellino; c’è anche il dramma tutto interiore della giovane Nora, che fatica a trovare la propria identità, che anela ad un gesto di affetto, che si sente tradita dall’unica amica a cui ha aperto il cuore, e dall’unico uomo di cui si sia sentita innamorata, dai fratelli che di lei vedono solo la balbuzie, dalla madre che non l’ha mai protetta o le ha mai concesso un gesto di affetto.
Con questo romanzo Silvia ci regala una storia appassionante, intensa, commovente, che ci lascia con la dolceamara consapevolezza che, per quanto sia difficile cambiare le cose, lottare e combattere non è mai inutile, soprattutto per noi donne.
Recensione di Maria Teresa Petrone
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