LA PORTA DELLE LACRIME, di Abraham Verghese (Neri Pozza – marzo 2024)
Ho letto un po’ di tempo fa il libro di Abraham Verghese Il patto dell’acqua, che mi è piaciuto molto per cui lo stavo consigliando ad una cara amica, che mi ha detto di conoscere già questo scrittore avendo letto La porta delle lacrime, che a sua volta mi consigliava. E così eccomi qui a raccontare una storia che mi ha molto coinvolta, tanto che in alcune parti non riuscivo assolutamente ad interrompere la lettura, nonostante i richiami alla realtà di qualche familiare: l’io narrante è Marion Praise Stone, uno dei due gemelli nati al Missing Hospital di Addis Abeba da una gravidanza segreta di una giovane suora infermiera venuta dall’India.
Marion nasce come gemello siamese con Shiva durante un difficile parto, in cui la madre muore ed i due bimbi vengono separati. Thomas Stone, medico dell’ospedale e probabile padre dei due, annichilito dal dolore, fugge mentre i due bimbi restano affidati ad una coppia di medici , Hema e Gosh, che li cresceranno con amore e dedizione; anch’essi lavorano presso il Missing Hospital e avvieranno i due figli adottivi verso un profondo amore per la medicina, che condizionerà le loro vite. Attraverso il racconto di Marion scopriremo il profondo amore che lega tra loro i due gemelli, che in qualche momento sentono ancora di essere collegati intimamente tanto da definirsi come una unica entità che chiamano Marionshiva; c’è poi tutto un mondo di personaggi che ruotano intorno a loro, dalle fedeli domestiche al personale dell’ospedale- la Direttrice, il farmacista, e così via- anche se un ruolo importantissimo lo ricoprirà Genet, la figlia della domestica Rosina, che crescerà con loro e sarà motivo di dissidi tra i due ragazzi.
Come ne Il patto dell’acqua, ci sono molte descrizioni degli ambienti medici, delle malattie che imperversano nel paese, dell’amore e della dedizione dei medici verso la ricerca di cure che possano aiutare i propri assistiti- d’altronde Verghese è medico chirurgo e nei suoi romanzi ci fa sentire tutta la sua passione verso il suo lavoro-, descrizioni che forse possono turbare o annoiare, ma che a me sono apparse importanti per farci capire l’ambiente in cui i due giovani sono cresciuti. Ho trovato poi molto interessante la descrizione dell’Etiopia con la storia del paese per oltre cinquant’anni, dall’abbandono degli italiani nel periodo postbellico, alla salita al potere dell’imperatore Hailé Selassié fino alla dittatura di Mengistu, storia che si intreccia con quella del nostro gruppo di personaggi. Seguiremo poi Marion negli Stati Uniti dove farà il suo tirocinio medico mentre Shiva resterà ad Addis Abeba diventano un esperto della cura delle fistole vaginali. Per chi fosse curioso di sapere cosa è la porta delle lacrime del titolo, si tratta di “quell’angusto braccio di mare che separa lo Yemen e il resto dell’Arabia dall’Africa…una sottile crepa che si allarga fino a diventare mar Rosso per allungarsi poi a nord verso l’orizzonte…” ed è il luogo attorno al quale si articolerà la vita dei nostri personaggi.
Una saga familiare che ho trovato molto coinvolgente con personaggi che sarà difficile dimenticare.
Recensione di Ale Fortebraccio
IL PATTO DELL’ACQUA Abraham Verghese
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