LA PORTA Georges Simenon

LA PORTA, di Georges Simenon (Adelphi – giugno 2024)

Bernard Foy è un uomo che ha perso entrambe le mani saltando su una mina e passa ogni giorno aspettando alla finestra sua moglie Nelly, che ama corrisposto da vent’anni. La sua condizione tuttavia, insieme alla bellezza travolgente della compagna, portano il nostro a nutrire una profonda e debilitante gelosia al punto che la sua assenza gli provoca un acuto malessere fisico. Tale malessere pare sensibilmente peggiorato da quando Nelly sbriga piccole commissioni per un giovane illustratore che la poliomielite ha inchiodato su una sedia a rotelle e che vive al primo piano del loro stesso palazzo; proprio la porta del suo appartamento e ciò che succede dietro di essa costituiranno una vera e propria ossessione per il nostro.

Con questo romanzo di recente pubblicazione in Italia Simenon ci offre un ritratto impietoso quanto reale, concreto e drammatico, della mente di un uomo consumato dalla gelosia, con alcuni elementi quasi kafkiani nel suo atteggiamento. Ancora una volta l’autore riesce a prendere dei personaggi ordinari, delle situazioni apparentemente ordinarie e uno sviluppo lento e quasi inconsistente per realizzare un grande romanzo psicologico, tanto coinvolgente quanto crudele e a momenti oppressivo, operazione favorita dai continui flashback e dalle riflessioni col protagonista che si intrecciano con i dialoghi semplici, quasi cantilenati, tra lui e la sua compagna, per arrivare a un finale imprevedibile e a suo modo sorprendente. Veramente un lavoro notevole che non solo ci conferma la caratura dell’autore ma ancora una volta ci mostra il suo innegabile talento nel sondare nel profondo l’animo umano e i suoi sentimenti più irrazionali

Recensione di Enrico Spinelli

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