LA PRIMA ORA DEL MATTINO, di Clotilde Alizzi (le Chiocciole)
Alice, medico del 118, allertata dalla chiamata di un vicino si trova a soccorrere un ragazzino che, a primo impatto, sembra avere problemi di alimentazione.
In una stanzetta del pronto soccorso, in attesa della visita, il giovane paziente, attratto dal pc sulla scrivania, comincia a smanettarci su con rapida abilità. Apre link su link, dando, però, la sensazione di volere nascondere qualcosa.
La madre del ragazzino – minimizzando il malessere del figlio – nel frattempo, tenta di rifiutarne il ricovero.
Un comportamento che insospettisce Alice.
Lasciato il paziente alle cure dei colleghi, la dottoressa potrebbe tornarsene a casa e non pensarci più. Invece, in lei nasce il bisogno di scoprire cosa si nasconda dietro quello sguardo avido e smarrito, incrociato per qualche secondo.
Tra boccali di birra ghiacciata e notti insonni, indossati i panni del detective, tenterà di raccogliere notizie nel quartiere dove abita il ragazzino, e tassello dopo tassello…
Un giallo con tinte noir dove non mancheranno sorprese e colpi di scena.
La determinazione della dottoressa ad uscire dal suo ruolo canonico, l’ambiguità dei personaggi e gli scenari dove tutto accade, sono gli elementi di spicco del testo.
L’autrice, con la sua pregevole scrittura ci mostra Palermo, città teatro della storia, con grande ricchezza di particolari. Splendide sono le pagine dedicate ai mercati, alla merce esposta sui banchi, ai quartieri con le loro definizioni e fisionomie. Così come interessanti sono le descrizioni degli interpreti della storia, e del professore più anziano in particolare.
Recensione di Adelaide J. Pellitteri
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