LA QUATTORDICESIMA LETTERA, di Claire Evans
Londra 1881, piena epoca vittoriana. Il romanzo inizia con un macabro omicidio durante una festa di fidanzamento e prosegue il mattino dopo, quando William, un mite ragazzo di 23 anni, praticante in uno studio legale, sbaglia un appuntamento.
Da quel momento la sua vita monotona, piuttosto scialba, diventa un turbine di avvenimenti nei quali il malcapitato giovanotto si trova coinvolto, in compagnia di loschi figuri, nobiltà e miseria, strani personaggi, poliziotti in bilico da quale parte della barricata stare.
Con una prosa semplice e scorrevole, il racconto parte veloce, in un susseguirsi di situazioni e la presentazione dei vari attori, i cui destini sono destinati ad intrecciarsi mano a mano che la storia si dipana e il mistero si infittisce e si arricchisce di nuovi particolari sempre più oscuri.
Un romanzo che oscilla tra il giallo e il gotico, con un colpo finale inaspettato. Curioso, proprio perché non classificabile, avvincente, induce anche ad alcune riflessioni. Consigliatissimo.
Recensione di Carla Maria Cappa
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