LA RAGAZZA BLU, di Kim Michele Richardson (Libreria Pienogiorno)
Oggi maratona letteraria per finire la seconda metà di “La ragazza blu” di Kim Michele Richardson. Nel 1936, Cussy Mary vive in una landa sperduta nel Kentucky. Il padre, vedovo e gravemente ammalato a causa del duro lavoro in miniera, vuole a tutti i costi mantenere la promessa fatta alla moglie: Cussy deve sposarsi e diventare una rispettabile moglie come tutte le altre donne del luogo. Ma Cussy Mary non vuole, ama la sua libertà, la casupola di legno che divide col padre, e soprattutto ama il suo lavoro: fa parte dei bibliotecari del progetto Pack Horse, che Roosevelt ha promosso per incentivare la diffusione della lettura nei luoghi più lontani degli Stati Uniti. Montando il suo asino, Cussy percorre chilometri e chilometri di strade sterrate e sentieri di montagna per consegnare libri e riviste alla povera popolazione che vive nella sua zona, portando loro conoscenza, cultura, svago e un piccolo barlume di speranza.
Non tutti, però, le sono grati: sono diverse le persone che vedono in lei una strana persona da tenere a distanza, c’è chi addirittura pensa che lo strano colore della sua pelle sia un segno del demonio, e che una bruttura tale vada estirpata con la violenza. Perchè Cussy Mary, come suo padre, è blu, e nel Kentucky di quegli anni è persino peggio dell’essere neri. Il padre di Cussy è ben determinato a trovarle un pretendente, ma chi vuole sposare una Blu? Soltanto un uomo si fa avanti, e la vita di Cussy è destinata a cambiare, molto drasticamente e tragicamente… Se all’inizio la storia aveva tardato ad attirarmi, verso metà libro mi ha nettamente coinvolta. Ispirato ai bibliotecari del Pack Horse e alla storia vera del Popolo Blu del Kentucky, dove fu individuata per la prima volta la metemoglobinemia, una rara alterazione genetica che colora la pelle di blu, il romanzo è una lettura profonda, dalla trama insolitamente originale e sorprendente. I continui colpi di scena rendono la trama molto scorrevole, e la narrazione in prima persona coinvolge efficacemente il lettore.
Il tema del razzismo è senz’altro preponderante, ben inquadrato in una realtà storica che non è troppo lontana dall’attualità. L’amore per i libri e la condivisione della passione per la lettura illuminano la storia di speranza e positività, perché conoscere nuovi mondi e rifugiarsi nelle pagine di un libro è qualcosa di speciale per tutte le persone al mondo: che siano bianchi, neri o blu, non importa. La magia della parola scritta è capace di oltrepassare monti, laghi e pregiudizi, e di allargare le nostre menti regalandoci – come l’autrice fa con questo bellissimo romanzo, storie capaci di emozionarci e di portarci via con loro. Una perla narrativa imperdibile, una storia insolita ma che va conosciuta. E apprezzata.
Recensione di Eleonora Saia
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