LA RAGAZZA SENZA RADICI, di Cristina Caboni (Garzanti – ottobre 2024)
La ragazza senza radici di Cristina Caboni è un romanzo che, come pochi altri, riesce a trasportarci nel cuore delle sue protagoniste, facendoci vivere non solo le loro esperienze ma anche le loro emozioni più profonde.
Adeline è una giovane donna che lavora come archivista nel comune di Nizza. La sua vita è apparentemente tranquilla e ordinata, ma nasconde un vuoto profondo: è stata abbandonata dai suoi genitori alla nascita, e questo segno l’ha accompagnata per tutta la vita. Nonostante sia riuscita a costruirsi una carriera e una vita indipendente, Adeline vive costantemente con la sensazione di non avere radici.
La sua esistenza viene sconvolta quando Miranda, una donna anziana e misteriosa, si presenta al suo ufficio in cerca di informazioni su un figlio che credeva morto alla nascita. Miranda è certa di averlo visto, questa convinzione la porta a chiedere aiuto ad Adeline, che inizialmente è restia a coinvolgersi. Tuttavia, la determinazione e l’emozione negli occhi di Miranda smuovono qualcosa in Adeline, che inizia a sentirsi profondamente legata alla sua ricerca.
Un tema ricorrente del romanzo è il vino, in particolare un vino raro che è stato fatto riposare sul fondale sabbioso del mare. Questo vino diventa una metafora perfetta per il viaggio interiore delle protagoniste.
Il romanzo è ricco di dettagli legati alla natura, alla tradizione vinicola e alla genealogia. Arricchiscono il racconto di una profondità rara, rendendo questo libro un’esperienza che resta nel cuore anche dopo aver voltato l’ultima pagina.
La storia di La ragazza senza radici è un viaggio intimo e toccante, che parla di famiglie, di legami perduti e ritrovati, e della forza che si nasconde nella scoperta delle proprie origini.
Recensione di Brion Laura
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