LA SCELTA, di Walter Veltroni (Rizzoli – marzo 2022)
A volte, nel grigio trascorrere dei giorni quasi sempre uguali uno all’altro, irrompe la Storia, con il suo importante carico a delimitare un prima e un dopo che rimarrà sui libri.
Il luglio del 1943 a Roma fu un mese caldissimo, sia meteorologicamente che come stravolgimenti sociali.
Dapprima il bombardamento di S. Lorenzo ad opera dei bombardieri dell’aviazione alleata, il 19 luglio, in piena mattinata.
La città che in molti credevano protetta dalla presenza del Papa e dalle sue bellezza architettoniche e storiche, è costretta a raccogliere tra le macerie delle zone vicine allo scalo ferroviario di S. Lorenzo e della vicina stazione Termini, 3000 morti e decine di migliaia di feriti.
Solo qualche giorno dopo, nella notte tra il 24 e il 25 luglio, l’ultima seduta del Gran Consiglio del Fascismo, con l’approvazione dell’ordine del giorno presentato da Grandi, segnerà nei fatti la caduta di Mussolini come capo di Governo e la nomina di Badoglio.
Il libro racconta la storia di una famiglia di quel tempo, la cui storia normale si scopre improvvisamente dilaniata dalle posizioni politiche opposte del padre e del figlio, alle prese con i primi cedimenti del regime.
Il primo fascista della prima ora e usciere nell’agenzia di stampa Stefani, il secondo ribelle, diventato antifascista che lascia la casa per unirsi ad altri giovani antifascisti.
Nel mezzo le 2 donne, la mamma e la figlia adolescente, una a contenere fin dove possibile la situazione sempre più bollente in famiglia e in città, nella Roma affamata e impoverita di quei giorni, l’altra che parteggia per il fratello, legge, si accorge di cosa sta succedendo e nel cuore sogna un futuro migliore, più libero e sereno per tutti.
Una scrittura basata su fatti e documenti storici, seppur romanzata nella trama, ci porta di fronte al dilemma che si trovarono a vivere molte famiglie di quel tempo (capita oggi ancora…).
Come ci saremmo comportati noi?
I punti di vista politici dei testardi uomini di famiglia, agli antipodi per formazione sociale e cultura politica, diventano il perfetto terreno di scontro che incendia anche i rapporti più stabili, in piccolo quello che l’Italia di quel tempo si trovò a vivere dopo quel luglio 1943 e fino al 25 aprile 1945, dilaniata nei fatti tra chi era rimasto fedele al passato e chi aspettava la liberazione per chiudere definitivamente il ventennio ed archiviare la guerra.
Consigliato per la scrittura chiara e forse fin troppo facile, ma sempre rigorosa e portatrice di domande.
Lo vedrei adatto a tutti (non è un saggio storico ma una storia italiana), soprattutto ai giovani, quelli che troppo di fretta affrontano quel periodo storico, spesso già angosciati dagli esami di maturità in arrivo.
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