LA SCIA NERA curatore Marco Vichi
30 scrittori italiani e 2 illustratori raccontano la violenza contro le donne
Oggi, 25 novembre 2019, ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 17 dicembre 1999. Inutile soffermarci sul doloroso dato statistico.
È sempre troppo alto il numero di femminicidi e senza arrivare a tanto di violenza che in mille forme viene perpetrata quotidianamente, dentro e fuori le mura domestiche, sui luoghi di lavoro, per la strada.
In questa raccolta, gli autori, scrittori e illustratori, che Marco Vichi ha coinvolto, hanno devoluto i loro proventi all’Associazione Artemisa onlus, che, con sede a Firenze, garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono violenza e a adulti/e che hanno subito violenza nell’infanzia.
Con questo consiglio di lettura vi invito tutti a sostenere chi lotta contro questo fenomeno, ma anche ad interrogarvi come nel quotidiano possiamo incominciare a fare qualcosa che possa cambiare i comportamenti violenti, anche se di piccole dimensioni.
La violenza è insita nella nostra cultura, nella nostra società, nelle nostre famiglie che da secoli subiscono, tacciano e acconsentono. Non succede solo alle persone che non conosciamo. Lo sappiamo. Ecco, incominciamo tutti ad agire. A condannare chi si muove senza rispettare il prossimo. Credo sia questo il passo che ognuno di noi può iniziare a fare. Credo sia questo l’obiettivo primo di questo libro.
«Sono molto contento di aver curato questa antologia, che finanzia i progetti dell’associazione Artemisia di Firenze, ma ovviamente sarei ancora più contento se non ci fosse bisogno di queste associazioni, se cioè non fosse necessaria l’esistenza di centri antiviolenza come questo, che servono a difendere le donne e a incoraggiarle nei momenti più cupi della loro vita. Così come sarei contento se non ci fosse un estremo bisogno di tutte le associazioni che si occupano dei diritti delle categorie più indifese. Purtroppo la tragedia della violenza contro le donne non ci lascia in pace, e troppo spesso ci fa dire: ‘Anche oggi un’altra’. I libri come questo cercano di diffondere una cultura diversa, sia tra i maschi, sia tra le femmine. La speranza – volendo essere ottimisti – è che qualche lettore a rischio possa specchiarsi in una di queste storie, e vedendosi dall’esterno sappia capire cosa gli sta succedendo, riuscendo a fermarsi prima del baratro. Questa antologia spazia tra diverse epoche, raccontando vari aspetti della violenza contro le donne, da quella fisica a quella psicologica, da quella verbale a quella culturale, ed è bello vedere impegnati nella stessa avventura grossi nomi della letteratura italiana e giovani esordienti.» Marco Vichi
Gli scrittori sono: Valerio Aiolli, Laura Bosio, Francesco Botti, Michele Brancale, Enzo Fileno Carabba, Maura Chiulli, Alessio Romano, Paolo Ciampi, Maria Rosa Cutrufelli, Gianmarco D’Agostino, Diego De Silva, Laura Del Lama, Anna Maria Falchi, Andrea Fazioli, Marcello Fois, Valentina Fortichiari, Leonardo Gori, Nicoletta Manetti, Dacia Maraini, Giulia Mazzoni, Gianluca Morozzi, Daniele Nepi, Marilù Oliva, Vincenzo Pardini, Filippo Rigli, Teresa Scacciati, Valerio Varesi, Marco Vichi e Christine Von Borres. Gli illustratori: Sergio Staino e Giancarlo Caligaris.
Ogni racconto svela un aspetto, un punto di vista diverso: carnefice, vicino di casa, chi non è riuscito ad evitare una tragedia che pareva annunciata e si autoaccusa per non aver fatto qualcosa per non aver avuto il coraggio, di intervenire. Padri, fratelli, mariti, semplici conoscenti.
Ognuno di loro, in nome di un diritto di supremazia e del tutto arbitrario sottomette, segrega, colpisce e ferisce la propria donna, o quella di altri. Ma comunque un oggetto di suo possesso. Siamo alla follia. Le vicende narrate raccontano la stessa storia. Ovunque. Sempre. Cambiano i dettagli, le ambientazioni. Ma la storia è sempre la stessa. Da Artemisia Gentileschi, pittrice del ‘600 (racconto di Laura Bosio) a Beatrice di Pian degli Ontani, poetessa pastora (racconto di Paolo Ciampi), alle protagoniste delle sette storie disegnate da Sergio Staino. “Veniamo da lontano”, scrive nel primo disegno Sergio Staino raffigurante un uomo primitivo con la clava in mano.
Questo mi ricorda, una cena di tanti anni fa, a Fiesole, per una premiazione cinematografica, alla quale partecipava Alberto Sordi. Ad una mia domanda provocatoria mi rispose proprio così: “Le donne? Con la clava vanno trattate”. Io che non capisco l’ironia, mi azzittii, triste e sola in quella tavolata maschilista che non fece caso alla mia domanda e ancor meno alla risposta del grande divo.
Purtroppo, la violenza si nasconde anche nelle conversazioni e nei convenevoli che propongono cliché e comportamenti non etici, ma accettati e tollerati, insiti nei nostri schemi e stereotipi, appunto sin dalla preistoria. Antigone Ifigienia, Polissena, Euridice, Giulietta, Desdemona, le sei mogli di Barbablù, esempi di abusi e violenze che dal mito e dalla storia, rimbalzano nel nostro quotidiano tramite TG e mass media di ogni genere e assomigliano alle vittime di cui sentiamo nuovi nomi tutti i giorni.
“La scia nera” è un doloroso contenitore di storie che vanno raccontate, urlate, piante. Perché ancora oggi tutto ciò accade: che dire di Mimo, Daniela Carrasco 36 anni, cilena, violentata, torturata impiccata, ed esposta come un trofeo, con il silenzio assordante del mondo?
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