LA SCUOLA DELLA CARNE Yukio Mishima

La scuola della carne

LA SCUOLA DELLA CARNE, di Yukio Mishima

Quando parliamo di narrativa giapponese ed erotismo, ci stupisce sempre come il binomio eros-morte sia così spesso presente. Diventa difficile per un occidentale entrare in questo modo di concepire l’erotismo, ma è anche estremamente affascinante.

LA SCUOLA DELLA CARNE Y. Mishima
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Mishima è stato sicuramente un personaggio complesso. Accanito nazionalista, riconosciuto quasi come allievo del premio Nobel Kawabata, dalla sessualità controversa (si sposa ma non nasconde mai la sua frequentazione dei gay bar giapponesi), appassionato cultore del corpo e della bellezza… insegue un ideale di patriottismo nazionalista fino ad arrivare al suicidio rituale, che ne consacrerà la figura. Mishima infatti occupa l’ufficio del generale Mashita dell’esercito di autodifesa e, dopo aver tenuto un discorso sull’esaltazione dello spirito del Giappone, si toglie la vita tramite il seppuku, il suicidio rituale dei samurai.

“Una vita a cui basti trovarsi faccia a faccia con la morte per esserne fregiata e spezzata, forse non è altro che un fragile vetro”

Capite quindi che per comprendere la sua opera è necessario andare oltre la “trama”. Solo così ci si troverà di fronte ad un caleidoscopio di problematiche esistenziali e sociali, viste da un punto di vista assolutamente unico e pieno di fervore, quello di Mishima. Ne “la scuola della carne” infatti si parla di una donna divorziata di 39 anni appartenente all’alta società di Tokyo che una sera incontra un giovane bisessuale in un gay bar per cui inizierà a provare un’irresistibile attrazione. La donna (bella, forte, ricca e indipendente) si trova coinvolta in una relazione i cui sviluppi saranno tutti da scoprire…

Partendo da questo vengono sviluppati temi estremamente profondi e destabilizzanti: il senso di vuoto che attanaglia la società, la potenza della bellezza, la dicotomia di vero-falso che circonda la vita rendendola quasi un deserto, l’indiscutibile legame tra eros e morte, tra attrazione carnale e ferocia. Spesso non cerchiamo la gentilezza, siamo solo assetati di verità, seguendola con un bisogno animale. Il sesso è una forza indiscutibile e un despota assoluto quando è accompagnato dalla verità di ciò che siamo.

Da occidentale posso dire che amo aprire la porta a queste visioni che spesso scavano sotto un mondo che siamo abituati a vedere solo in superficie.

Citazioni:

“Avevano l’impressione di non essersi mai amati con tanta purezza, solo con i loro corpi, al punto da non avere bisogno dei cuori”
“A pensarci bene, gli uomini che non mostrano mai atteggiamenti dettati dal desiderio nei confronti di una donna, appaiono stranamente privi di carica animalesca. In effetti, non c’è dubbio: l’istinto animalesco non conosce artefici”
“Sta succedendo qualcosa di pericoloso. Non tollero più le menzogne… com’è possibile che non le sopporti più?”
“Insondabile è la gioia impetuosa che, chi è amato, avverte nel profanare se stesso; mentre chi ama, è condannato a seguire l’altro in una perpetua discesa verso le profondità dell’inferno”
“Tutti sapevano che era un’invenzione bella e buona, ma è grazie alle menzogne che si guadagnano i soldi. in effetti, nessuno paga per la verità”
“‘Quest’uomo è un depravato!” Taeko continuava a ripetersi dentro di sè, quasi un esorcismo. E più si ripeteva quelle parole, più la pelle dell’uomo diveniva pura e più si radicava in lei la sensazione di non aver mai incontrato prima tanta purezza”

Recensione di Lara Castellini

LA SCUOLA DELLA CARNE Yukio Mishima

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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