
Il labile confine tra vita e morte nel romanzo “La sindrome dell’eternità” di Vincenzo Lusa
Vincenzo Lusa, giurista e antropologo di fama, regala ai suoi lettori una nuova opera letteraria dal titolo “La sindrome dell’eternità”. Il romanzo, in cui l’amore si intreccia con l’esoterismo, si sviluppa attraverso la città di Venezia, da sempre punto di incontro tra nuovo e antico, e i Caraibi. La storia ruota attorno ad Alessandro Gigli, un uomo disperato alla ricerca del suo amore perduto. L’incontro con Raina ha segnato la sua esistenza poiché, dopo la morte della donna, Alessandro è convinto di essere condannato ad amarla per sempre a causa dei poteri detenuti da una casta millenaria di sacerdotesse che permettono all’anima di trasmigrare da un corpo femminile ad un altro.
L’idea che la donna sia tornata con un nuovo volto e che si faccia chiamare Adamante, scatena in lui una frenesia di emozioni. “Quante volte in solitudine, chiuso nella mia casa di New York, avevo ripetuto quel nome, chiedendomi ogni singola volta come fosse possibile che stesse accadendo tutto ciò e che fossi divenuto parte integrante di qualcosa che ancora stentavo a comprendere con la lucidità. Erano passati otto anni… poi ho iniziato a comporre un dossier e affidato tutto ad agenti incaricati di fornirmi notizie sul mio fantasma. Per essere precisi il suo nome era Adamante Van Sant, nobile donna di origine fiamminga e unica erede di un’importante famiglia di Bruxelles, proprietaria di numerosi hotel sparsi per il Belgio” scrive Vincenzo Lusa dando voce al protagonista del suo romanzo. Con “La sindrome dell’eternità” l’autore esplora il concetto di amore in tutte le sue sfumature: da dannazione a beatitudine, da croce a delizia. Il lettore è guidato in un viaggio emotivo profondo in cui il desiderio di riconquistare un amore perduto diventa una questione di vita o di morte. Uno degli elementi più originali del romanzo è il riferimento a rituali esoterici descritti in un antico testo che conferisce facoltà straordinarie alla donna che lo possiede.
Questa dimensione magica si fonde perfettamente con il thriller psicologico, creando un’atmosfera inedita che mantiene alta la tensione nel romanzo. Vincenzo Lusa, con il suo background accademico e le sue ricerche nel campo dell’antropologia e della criminologia, riesce ad offrire al lettore non solo una storia unica, ma anche riflessioni profonde sulla natura umana e sul significato dell’amore. “La sindrome dell’eternità” è infatti un’opera che conquisterà non solo gli amanti del thriller ma anche chi cerca una lettura che faccia vibrare le corde più profonde dell’animo umano.
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