LA SPOSA GITANA – LA RETE PORPORA Carmen Mola

LA SPOSA GITANA – LA RETE PORPORA, di Carmen Mola (Salani – gennaio/settembre 2024)

Il mio nome è Elena Blanco.

So di non essere molto conosciuta; appena due libri e basta parlano di me. Ma dicono il giusto.

Innanzitutto sono parecchio ricca, cosa che non guasta mai. Ho un attico in Plaza Mayor cui sono molto legata per… diversi motivi.

Sono a capo di un corpo speciale: il mio team è composto da persone speciali, indaghiamo su casi “speciali”, abbiamo accesso a fondi speciali.

Non riesco a vantarmi di tutto ciò.

L’orrore e il dolore che siamo tenuti a vedere e sopportare ogni giorno non ci dà tregua.

La nostra vita ha smesso di essere normale. Questo perché il nostro lavoro ci permette di salvare, forse altre vite, quindi non possiamo tirarci indietro… mai.

E’ per questo che i membri della mia squadra non resistono tanto: non li giudico, li capisco. Anche io avrei voglia di cedere, di vivere… ma non posso… non ora che…

Ho le mie stranezze e ci sono persone intorno a me che le conoscono, e ci sorridono sopra.

Mi piacciono le canzoni di Mina e quelle di Adriano Celentano: so cantare e lo faccio, soprattutto nei momenti più duri.

Al vino preferisco la grappa; quella buona, italiana. La brutta copia che fanno in Spagna non mi piace per niente. Rentero lo sa e quando mi convoca non manca mai di farmene assaggiare una buona.

Rentero è il mio capo. Non vi dico nulla di lui, solo che è a lui che devo rendere conto ed è a lui che chiedo “aiuto” e mezzi quando ne ho bisogno. Nulla altro.

Mi piace un certo tipo di auto, ma non ho nessuna intenzione di dire per quale ragione e soprattutto per farci che cosa…

E’ un’altra delle mie stranezze.

Devo aggiungere altro? No, ho già detto troppo.

Solo due libri parlano di me, ma il ritmo è talmente serrato che non lasciano spazio a pause. Proprio come il mio lavoro.

Ogni pagina si attacca agli occhi fino a che non è finita e anche quando lo è, va avanti ancora e ancora.

La mia vita ha uno scopo, che diventa a poco a poco lo scopo del lettore. Anche lui vuole sapere, scoprire, mettere la parola fine.

Non vi nascondo la crudeltà delle mie vicende perché sarebbe come mentire, ma mi preme ricordavi che anche io sono un essere umano. Nessuna eroina particolare, nessun potere soprannaturale… semplice forza e determinazione.

Sono sicura che sentirete ancora parlare di me…

Recensione di Rita Annecchino

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