LA STAGIONE DI RAGNI Barbara Baraldi 

LA STAGIONE DI RAGNI, di Barbara Baraldi

 

Anche facendo un salto nel passato (siamo nel 1988) l’autrice non sbaglia mai ed incastra i lettori nella sua tela- Aurora, la profiler della fortunata trilogia sta per nascere.

Protagonista è Francesco Scalvati che attende di diventare padre. Siamo a Torino, al termine di un’estate particolarmente frenetica, ovvero quella del 1988. Un numero infinito di ragni ha colonizzato il ponte Vittorio Emanuele I: miriadi di ragnatele sul parapetto, se non è anomalo questo!

Sono i mitici anni Ottanta, ricostruiti con perizia nei particolari dall’autrice, che permettono a chi li ha vissuti un piacevole tuffo nel passato. Torino, probabilmente la più esoterica fra le città italiane, è sconquassata da una serie di omicidi efferati, l’ultimo dalle parti del Pian del Lot. Il magistrato Scalviati, con tutte le sue fragilità di uomo, incarna l’immagine dell’incorruttibilità.

Ma catturano anche gli altri personaggi, che non fanno da sfondo, ma sono parte viva della storia. Il pacato commissario Costanza; l’intrepida giornalista Leda De Almeida; lo scrupoloso analista dell’FBI Isaak Stoner. Ciascuno potrebbe bastare per costruire un romanzo forte.

Il libro è corposo, ma il ritmo serrato. E poi, chi non vorrebbe conoscere le origini di Aurora?

Recensione di Sabrina Milanesi
LA STAGIONE DI RAGNI Barbara Baraldi

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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