La vegetariana – Han Kang
La Vegetariana: un titolo fuorviante. Non c’è niente qua che riguardi la scelta alimentare a cui noi siamo sempre più abituati, dovuta a motivi morali o di salute.
Yeong-hye è una donna tranquilla che da un giorno all’altro, dopo un incubo tremendo, decide di eliminare completamente dalla sua vita la carne: non la mangia, non la cucina, non fa neanche sesso.
Vegetarianismo che poi diventa veganesimo e infine un lasciarsi morire accettando solo luce e acqua, come una pianta, in cui la protagonista crede di potersi trasformare.
Insomma in questo libro si segue la storia della follia di una donna… ma stranamente mai dal suo punto di vista. Il romanzo è diviso in tre parti, ognuna delle quali è narrata da una persona diversa, tutte vicine a Yeong-Hye, ma mai in prima persona, se non in pochi paragrafi che descrino gli incubi che infestano la sua mente e da cui lei cerca disperatamente di sfuggire.
Questo, assieme a uno stile secco e freddo, dà ancora di più il senso di estraneità e non comprensione di quello che le sta succedendo: nessuno capisce la protagonista fino in fondo, neanche noi lettori alla fine del libro saremo sicuri di niente.
È uno straniarsi da un marito orribile che l’ha sposata solo in quanto donna mite e obbediente? Da un padre padrone violento? Dalla società collettivista come quella coreana, in cui la scelta simbolica di diventare vegetariani sembra qualcosa di negativo ed irrispettoso? È pura follia? Ditemi anche voi la vostra.
Nonostante i buchi nella trama, mi è piaciuto molto, soprattutto la prima parte che ha un ottimo ritmo, quasi da horror/thriller. Poi forse mi sarei aspettata fuoco e fiamme, invece la situazione si è piuttosto stabilizzata in quanto a “trama”, senza comunque togliere qualità al libro.
Recensione di Monica De Giudici
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