LA VEGETARIANA, di Han Kang
Amo gli autori orientali e nemmeno questo mi ha delusa..
Ho mangiato troppa carne, le vite degli animali che ho divorato si sono piantate tutte lì… Sono sparpagliati in ogni angolo del mio organismo.. Nessuno può aiutarmi. Nessuno può salvarmi. Nessuno può farmi respirare.
Una donna che decide improvvisamente di diventare vegetariana, ma cosa c’è dietro a questa decisione? «Ho fatto un sogno» dice Yeong-hye, e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti.
Amo gli scrittori orientali inizi a leggere e non è mai quello che ti immagini perché loro scavano nell’animo umano come nessuno sa fare!
Ho amato ogni parola, ogni parte di questo libro perché dietro ad una banale scelta radicale spesso c’è una spiegazione più profonda , quasi inconsapevole dettata da improvvisi traumi della mente in persone già sensibilmente attaccabili.
Spiegazioni forse nascoste dentro l’animo umano, viscerali , dalla notte dei tempi e che forse un contesto vissuto con difficoltà e dolore fa emergere…
Tutto ciò che si trova in questo romanzo fa parte della complessità dell’uomo. Anche le reazioni di chi ti sta vicino, in questo caso cognato e sorella, ma anche della madre e del padre di yeong: sconcerto, rabbia, frustrazione, delusione..
Per non parlare dei silenzi e dell’allontanamento come se non vedere potesse aiutare.
Una scrittura fluida e mai banale, diretta e feroce.
Recensione di Elena Nena
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