LA VERA STORIA DEL PIRATA LONG JOHN SILVER, di Björn Larsson (Iperborea)
Ho sempre amato le storie di mare e pirati, pertanto ho affrontato con grande curiosità questo romanzo: ecco le mie impressioni.
Ormai vecchio e solo, Long John Silver, il famigerato antagonista di Jim ne L’isola del tesoro, decide di scrivere le sue memorie e far sapere così a Jim, che all’epoca era stato suo ammiratore, le motivazioni che in quell’occasione lo spinsero a tradirlo.
Alternando invenzione e fedele ricostruzione storica, il romanzo racconta la vita del più celebre pirata della letteratura, Long John Silver, dalla sua infanzia in Irlanda alla giovinezza trascorsa sulle navi militari inglesi, la maturità che lo vede contrabbandiere e pirata, fino alla vecchiaia, trascorsa nell’oblio di un’isola del Madagascar; curiosamente, nel libro si fa poco più che un accenno all’avventura che lo ha reso celebre, mentre la narrazione si sofferma di più sul suo incontro con Defoe, lo scrittore al quale racconterà le sue molte imprese, che saranno base per il primo trattato di storia della pirateria.
Racconto avvincente che punta non, tanto, alla riscrittura di fatti noti ma alla caratterizzazione di un personaggio del quale non nasconde i tratti negativi, come l’avidità, la mancanza di scrupoli, la propensione alla violenza e alla sregolatezza, ma che rimane impresso nella mente del lettore per la sua tenace voglia di vivere, per la capacità di rimanere a galla e fare fronte ai più improvvisi rovesci di fortuna e per il suo amore per la libertà, simboleggiata dalle molte opportunità che ogni volta il nostro riesce a cogliere, indipendentemente dal contesto che gliele offre.
La prosa di Larsson è fluida, le descrizioni sono accurate e la ricostruzione storica di ambienti e epoche è trattata con rigore; nonostante una buona dose di digressioni, poi, la trama scorre attraverso pagine in cui tensione, umorismo, riflessione si alternano con sapienza, e il lettore è portato a divenire complice di un gioco narrativo gestito con grande maestria, che si rivela indubbiamente divertente.
Consigliato a chi cerchi una lettura in grado di rinverdire i fasti della letteratura picaresca, proponendo un’angolazione originale.
Recensione di Valentina Leoni
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