LA VITA A UN PASSO DA NOI, di Christian Berkel (Mondadori)
LA VITA A UN PASSO DA NOI è l’incredibile storia del nucleo familiare di origine dell’attore-scrittore Christian Berkel, nato nella Berlino ovest del 1957, messa su carta per l’esigenza di chiarire, anche con sé stesso, l’essenza più profonda della sua vera identità.
Dopo un’iniziale descrizione sull’instabile salute dell’ormai novantunenne madre, il racconto inizia con la narrazione della vita familiare di Otto, suo padre, proveniente da uno dei quartieri più umili di Kreuzberg, che non conobbe mai il padre, il barbiere Otto Joos, poiché quest’ultimo morì durante il primo conflitto mondiale, nel maggio 1915.
La narrazione procede su due piani temporali: l’epoca odierna, grazie al racconto che si riesce ad estrapolare dalla ormai vacillante lucidità della madre; e le vicende che si sono susseguite dalla conoscenza dei genitori, in una circostanza del tutto fuori dall’usuale, a 13 anni lei e a 17 lui, fino all’incontro definitivo, che sancì l’unione, finalmente stabile, dei due e la nascita di un secondo figlio, dopo la sorella Ada, Christian, appunto.
Ma se il padre riuscì a riscattarsi fino a divenire medico e prestare servizio come ufficiale medico, durante la seconda guerra mondiale, pur senza mai aderire all’ideale nazista, la madre, Sala Nohl, per metà ebrea, da parte di madre, di famiglia benestante e intellettuale, visse, a dir poco, l’odissea girando mezzo mondo per nascondersi e per trovare il suo posto al sole…
Tutto il malessere vissuto dalla madre e dal padre era stato interiorizzato da Christian che, proprio per dare ad esso voce, decide di mettere nero su bianco tutta la storia della sua famiglia arrivandoci grazie ad alcuni viaggi, fatti con la madre, nei posti dove lei ricordava di essere stata e, grazie alle pazienti interviste, a cui la sottoponeva sempre, anche per tenerle, il più possibile, la memoria allenata, dopo averne passate davvero di tutti i colori. Nelle sue memorie Christian si spiega quindi, finalmente, perché sua madre, a volte, diveniva taciturna o aveva dei comportamenti stravaganti, tipici di chi è stato traumatizzato profondamente e senza colpa alcuna.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Prima di leggere la ricostruzione romanzata della movimentata storia della sua famiglia, non avevo mai sentito parlare di Christian Berkel, ma mi aveva attratto la descrizione riportata nella sinossi in linea con quanto già letto e con quanto cercato. E, a lettura ultimata, ne sono stata davvero contenta, perché ho finalmente letto qualcosa riguardante la persecuzione degli Ebrei, dal punto di vista di un tedesco (Otto, il padre di Christian) costretto a fare la sua parte, pur non abbracciando in nessun modo l’ideale nazista.
La lettura è andata avanti in modo sorprendentemente piacevole, quasi l’attore Christian Berkel fosse già uno scrittore consumato.
Mi ha impressionato molto, infine, il particolare riguardante i registri dei bambini e ragazzi affetti da malattie psichiatriche, dove venivano annotati nomi, data di nascita e morte, a pochi giorni dal ricovero, in cliniche che avevano poco o niente a che fare con quel tipo di malattie, poiché tali registri erano pervenuti solo per caso nelle mani di Sala Nohl.
Questa testimonianza diretta dell‘infanticidio di bambini affetti da qualche malattia mi ha scosso profondamente, riportandomi alla memoria la pulizia etnica che i nazisti avevano intenzione di effettuare per “sanare” la sovrana razza ariana.
Essendo vita vissuta sulla propria pelle, dalla madre di C. Berkel, mi domando come abbia fatto a restare lucida quella povera donna, così come avranno fatto tutti quei poveri sopravvissuti ai campi di concentramento e alle torture subite anche fuori dei lager, e, dopo, a condurre una vita apparentemente normale.
Recensione di Lena Merlina
LA VITA A UN PASSO DA NOI Christian Berkel
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