
LA VITA A VOLTE CAPITA, di Lorenzo Marone (Feltrinelli – novembre 2024)

Ecco qua un altro scrittore che mi piace molto; di lui ho apprezzato sia Magari domani resto che La tristezza ha il sonno leggero ma soprattutto Un ragazzo normale, mentre Il libro che precede La vita a volte capita- cioè La tentazione di essere felici – è stato quello che mi era piaciuto di meno, anche se la figura di Cesare Annunziata mi aveva molto colpito.
E qui lo ritroviamo, ancora brontolone, un vecchio burbero ma con un cuore d’oro, che ha capito che aiutare gli altri aiuta anche noi a vivere una vita più piena, più soddisfacente: e così lo accompagniamo mentre rimugina ricordando il suo rapporto con la moglie Caterina, con cui tanto ha bisticciato ma che ha anche tanto amato; lo vediamo in piena estate farsi carico di Batman, il cane del nipote Federico, il figlio di Sveva, che passa il mese di agosto con il padre mentre la madre se ne va in vacanza con il nuovo compagno; lo seguiamo nei suoi incontri con la vicina gattara e con il compagno di scacchi, nelle sue telefonate con il figlio Dante, e persino ad una riunione di condominio!
E giriamo con lui per una Napoli afosa, con i nuovi incontri, Iris e Lady Blonde, e ci gustiamo le sue riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla morte: “E poi a volte giunge improvvisa come adesso la malinconia e mi sembra di essere travolto da un’onda, impazza in me la voglia di ritornare indietro, per provare ad aggiustare le cose, per essere diverso da quel che sono stato.” Ed ancora con ironia e commozione: “A volte il significato profondo dell’aver vissuto sfugge, altre volte sembra così facile: te lo trovi davanti e ti chiedi come facevi a non vederlo. A volte basta un’altalena arrugginita, basta avere il coraggio di coltivare la memoria e di non arrendersi, di continuare a credere nei miracoli, intestardirsi a cercare qualcosa di nuovo, aver voglia di imparare ancora. La vita è un’ubriacatura, una lunga trasformazione. La vita semplicemente a volte capita e non bisogna farsela scappare”.
E ancora una volta Lorenzo Marone ci regala un piccolo gioiello di vita, un libro che pur con la sua malinconia strisciante ci riconcilia con il mondo!
Recensione di Ale Fortebraccio
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