
LA VITA GIOCA CON ME, di David Grossman (Mondadori)

Israele, 2008. Vera, ebrea croata, festeggia il suo novantesimo compleanno nella sua comunità, in compagnia di sua nipote Ghili, sua figlia Nina, il figlio del suo secondo marito Tuvia, Rafael, e altri parenti. Vera ha alle spalle una lunga vita da romanzo: un immenso, sconfinato amore per il suo primo marito Miloš, padre di Nina, ufficiale serbo, arrestato con l’accusa di essere un traditore di Tito e una spia di Stalin. Vera, per amore di Miloš, accetterà di essere deportata in un campo di lavoro in un’isola croata e questa deportazione segnerà irreversibilmente la vita di sua figlia Nina.
Un libro bellissimo con dei personaggi bellissimi, in primis Vera. Vera è un personaggio incredibile e Grossman la descrive meravigliosamente, a partire dall’ebraico sgrammaticato, tradotto in un un italiano senza articoli, come spesso si sente parlare gli slavi quando parlano in italiano, una donna dai principi inflessibili, una donna di acciaio, di una tenacia invincibile ma di una dolcezza ferma. Nina, ferita, che ferisce, che abbandona, che si fa odiare. Rafael, prima ribelle ragazzo orfano, poi tenero uomo perdutamente e irrreversibilmente innamorato di Nina. Ghili, io narrante, per la quale questo è quasi un romanzo di formazione.
Leggetelo, vi costerà qualche lacrima, ma che bellezza.
Recensione di Nadia Carella
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO David Grossman
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